Tiscali Fibra ti racconta 5 cose che non sai su Bologna

La città delle due torri naviga ultraveloce e ci svela i suoi segreti

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Grazie agli accordi con TIM, Fastweb e Open Fiber, Tiscali UltraFibra Internet, la connessione in Fibra fino a 1000 Mbps, è presente ormai in sempre più comuni d'Italia. Fra i capoluoghi coperti dalla nostra offerta in tecnologia FTTH, c'è anche Bologna. Ma voi siete proprio sicuri di conoscere a fondo il capoluogo dell'Emilia-Romagna? Oggi vi sveliamo 5 cose che probabilmente non conoscete di Bologna!

Bologna e 'la Bancarotta'
Nel centro della città, a piazza Maggiore, si trova Palazzo Re Enzo, sede dell'antico mercato. Qui, commercianti e prestatori di denaro, esponevano la loro 'mercanzia' su banchi di legno, da cui il termine banchieri.

 

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In aggiunta, quando essi fallivano perché non riuscivano a pagare i debiti, il loro banco veniva letteralmente distrutto a martellate: da questa usanza bolognese (ma anche fiorentina) è nato quindi il termine 'bancarotta'.

La più antica Università del mondo
Fra i vari soprannomi di Bologna vi è anche 'la dotta'. Il nomignolo deriva dal fatto che nel capoluogo vi è quella che è ufficialmente considerata la più antica università del mondo, lo Studium, in seguito Alma Mater Studiorum. L'ateneo venne fondato dal giurista Irnerio nel 1088, 8 anni prima dell'università di Oxford, ed ebbe illustri frequentatori: Copernico, Thomas Becket, Erasmo da Rotterdam, Dante e Petrarca. Più antica dell'Alma Mater vi è solo l'università di Parma, fondata nel 962, e che però fu soppressa nel 1387 per venire rifondata solo nel 1412.

I portici aperti e...chiusi!
Simbolo architettonico della città, i famosi portici di Bologna devono la loro origine al grande afflusso di studenti e studiosi attirati dall'università. Per ospitare questa grande quantità di persone, molti proprietari ampliarono 'in orizzontale' i piani superiori degli edifici, puntellandoli dal basso con colonne in legno o in muratura. Inoltre i portici garantivano una via d'accesso all'edificio distinta rispetto alla strada comunale, spesso invasa dalla sporcizia. Curiosamente, ma nemmeno troppo, così come erano stati creati, talvolta i portici vennero anche 'chiusi', come ad esempio nel secondo dopoguerra, per ospitare i tantissimi sfollati della città.

Il Compianto sul Cristo morto
All’interno della Chiesa di Santa Maria della Vita si trova una magnifica opera - datata 1435 - del maestro Nicolò dell’Arca, che ritrae il Compianto sul Cristo morto, vale a dire Gesù dopo la deposizione dalla croce, circondato da personaggi che ne piangono la morte. La sua particolarità? È un gruppo di statue di terracotta a grandezza naturale, 'abbigliate' con abiti del ‘400 e avvolte da un dolore straziante e urlato, lontanissimo dal doloroso contegno di opere analoghe.

Il canale delle Moline e la piccola Venezia
In Via Piella, a 750 metri da Piazza dei Martiri, ci si può imbattere in un minuscolo scorcio di...Venezia! Si tratta infatti del canale delle Moline, uno dei pochi rivoli d’acqua della città non interrato e visibile da una apposita finestrella in mezzo alla via. Inutile dirlo, la finestra in questione è la meta preferita delle coppie di innamorati.