Cambio gestore energia elettrica, cosa significano le voci presenti nelle offerte?

Termini oscuri come PUN, dispacciamento, CCV…le offerte dei vari operatori sono un ginepraio inestricabile, o quasi. Vediamo quali sono i più frequenti, per capire come influiscono sulle bollette

Cosa significano le voci nelle offerte energia?

Avete preso in mano le vostre bollette della luce, vi siete accorti che state pagando troppo e volete cambiare gestore dell’energia elettrica? Saggia idea. Per farlo, però, è necessario fare attenzione a diversi elementi presenti nelle offerte. In questo articolo vi proponiamo una piccola guida alle voci più comuni per evitare di fare scelte avventate. Prima analizziamo cosa significa “mercato libero” e che differenza c’è con quello tutelato.

 

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Differenza tra mercato libero e tutelato

Dopo diversi rinvii, il primo gennaio 2024 è finito (per gli utenti non vulnerabili) il mercato tutelato del gas, mentre il primo luglio terminerà quello dell'energia elettrica dovrebbe cessare (salvo ulteriori proroghe). Come conseguenza di ciò, (quasi) tutti i consumatori privati sono passati, o passeranno, al mercato libero del gas e dell’energia elettrica.

Ma quali sono le differenze tra l’uno e l’altro? Sostanzialmente sono due: una riguarda il prezzo e l’altra, l’autorità che lo stabilisce o regola.

Nel mercato tutelato, le tariffe vengono fissate dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ogni 3 mesi, secondo l’andamento dei prezzi della materia prima o materia energia.

Questo ente statale, calmierando i prezzi, si occupa di tutelare i consumatori. Questi ultimi, fino a una ventina di anni fa, non potevano effettuare scelte alternative. Fino all’arrivo del mercato libero.

Nel mercato libero, invece, sono i singoli fornitori a determinare quali prezzi offrire ai consumatori. Gli operatori sono sottoposti a un rigido controllo da parte dell’Antitrust, in modo da garantire trasparenza e correttezza.

Nel mercato tutelato della luce sono disponibili solo due tipologie di tariffe, una monoraria e l’altra bioraria, con prezzi diversi a seconda dell’abitazione sia di residenza oppure una “seconda casa”.

Nel mercato libero esiste invece una certa “flessibilità”, nel senso che oltre alle tariffe monoraria e bioraria vengono spesso proposte tariffe a prezzo bloccato per uno o più anni.

 

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Capire quali sono i consumi familiari: il portale consumi

Una delle informazioni più importanti per determinare la scelta di un fornitore di luce o gas è quella dei dati di consumo. Come procurarseli? Certo, si potrebbero prendere le bollette una a una e fare i calcoli ma sarebbe un po’ scomodo. Figuriamoci se nel tempo abbiamo già cambiato fornitori.

Arera offre, gratuitamente, un servizio particolarmente utile che permette di avere a colpo d’occhio le informazioni sui propri consumi di energia elettrica e gas sul Portale Consumi.

L’accesso al sito si effettua tramite la propria identità SPID. Nel portale sono presenti sia le informazioni di base sulle proprie forniture (indirizzo, codice POD etc.) che i dati sui consumi degli ultimi 36 mesi. I dati presenti contemplano sia le teleletture del contatore che le autoletture, oltre alle misure effettive e stimate.

Nell’immagine qui sotto, una utenza elettrica sul Portale Consumi dove si osserva l’andamento dei consumi nel corso di più anni. Questi dati sono fondamentali quando si cambia fornitore, sia che la scelta venga fatta in autonomia oppure guidati da un consulente.

Il Portale Consumi di ARERA: l'andamento dei consumi di una utenza su più anni

Cambiare fornitore di luce e gas: serve aiuto?

Sul mercato libero dell’energia esistono decine di operatori. Come capire quali sono i più convenienti e affidabili se non si è del mestiere? Certo, si potrebbe affrontare, da soli, una ricerca che porterebbe via   molto tempo e comunque potrebbe portare a scelte sbagliate.

Per questo motivo, un consiglio valido potrebbe essere quello di rivolgersi a dei professionisti. Come quelli di Tiscali Tagliacosti, un comparatore che offre una consulenza gratuita mettendo a confronto gli operatori più famosi e affidabili presenti sul mercato.

Per usufruire del servizio è sufficiente fornire solo pochi dati compilando un modulo, e in pochissimo tempo si verrà richiamati per una chiacchierata senza impegno finalizzata a trovare l’offerta che più rispecchia i propri consumi familiari.

Cambiare fornitore di gas e luce, cosa significano le voci presenti nelle offerte

Quali sono le voci di spesa presenti nella bolletta dell’energia elettrica? Sul tema abbiamo già dedicato un articolo, qui faremo una veloce sintesi delle principali:

  • Spesa per la materia energia: è composta da una quota fissa e da una quota energia (espressa in euro al kWh); i componenti di prezzo in essa compresi vanno dall’energia al dispacciamento, dalla perequazione alla commercializzazione, al componente di dispacciamento
  • Spesa per trasporto e gestione del contatore: comprende una quota fissa, una quota potenza e una quota energia
  • Spesa per oneri di sistema: serve a coprire i costi delle attività di interesse generale per il sistema elettrico (esempi: dismissione delle centrali nucleari, incentivi all’uso delle rinnovabili etc.), e viene pagata da tutti i clienti finali del servizio elettrico
  • Imposte: sono le accise e l’IVA (al 10% per le utenze domestiche, al 22% per quelle non domestiche)
  • Altre partite: è una voce comprendente altre spese che possono riguardare un deposito cauzionale, spese di attivazione o altro

Le voci che abbiamo citato sono quelle riguardanti le bollette dei clienti di maggior tutela, e possono differire da quelle presenti nei contratti del mercato libero. Nel senso che spesso vengono enunciate con terminologie leggermente diverse, e possono infondere confusione nel consumatore che cerca di orientarsi.

Il nostro consiglio rimane quello di rivolgersi (gratuitamente!) ai consulenti professionisti di Tiscali Tagliacosti, che fanno di tutto per fornire con chiarezza e semplicità al potenziale cliente un panorama delle offerte più convenienti.

Detto ciò, se volete farvi un’idea di alcune delle voci che si trovano nelle offerte che ultimamente vengono pubblicate sui siti dei fornitori del mercato libero, vi proponiamo una piccola lista di quelle a cui bisognerebbe fare particolare attenzione:

  • Componente energia: il PUN. Ad oggi (novembre 2022) molte offerte a prezzo variabile vengono agganciate al valore del PUN. Di cosa si tratta? In parole povere, il PUN (Prezzo Unico Nazionale dell’Energia Elettrica) è il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica. Si tratta di un valore che viene espresso in €/MWh, oppure anche in €/kWh (che si ricava semplicemente dividendo per 1000 il valore del PUN che si trova su questo sito). Ed è proprio quest’ultima è la cifra che ci interessa prendere in considerazione per poter avere un’idea di quanto andremo realmente a pagare in bolletta. Solo un’idea, perché il valore di riferimento del PUN cambia ogni mese, anche in modo consistente.
  • Perdite di rete: sono le perdite naturali di energia che si verificano nel trasporto dalla centrale fino al contatore dell’utente. E’ una voce che dovrebbe essere compresa, separatamente o assieme al PUN, nelle offerte del mercato libero (in base a un obbligo imposto da Arera a tutti i fornitori da luglio 2021). Quando l’offerta è collegata al PUN, però, le perdite di rete si aggiungono al prezzo. Attualmente le perdite di rete, per un’utenza domestica, sono pari al 10,2% del consumo.
  • Contributo al consumo: rappresenta i costi per la materia prima non coperti dal PUN. Solitamente include le perdite di rete e ha una validità limitata nel tempo (es. un anno)
  • CCV (Corrispettivo di Commercializzazione Vendita) o PCV (Prezzo di Commercializzazione Vendita): è un importo fisso annuale, diviso in quote fisse mensili, stabilito da Arera ogni anno. Questa quota, che va al fornitore per gestire il cliente dal punto di vista commerciale, è fatturata indipendentemente dai consumi.
  • Dispacciamento: secondo la definizione di Arera, “il “Prezzo Dispacciamento” copre il costo del servizio che garantisce, in ogni momento della giornata, l’equilibrio tra l’energia complessivamente immessa nelle reti elettriche e l’energia complessivamente prelevata dai clienti finali”. Ai fini della sottoscrizione di un contratto di fornitura, è da sapere che questa voce di costo viene applicata alla energia consumata (un tanto ad euro per kWh). Nel mercato libero, però, può essere fatturato diversamente.
  • Spese per il trasporto e la gestione del contatore: è un’altra quota stabilita da Arera, in parte fissa e in parte variabile (a seconda dei consumi), che indica sia gli importi che devono sostenere gli utenti finali per il trasporto e quindi la consegna dell’energia dalle centrali fino al contatore, sia i costi per la gestione del contatore stesso.
  • Spesa per oneri di sistema: è una voce che fino alla fine del 2022 non si pagherà, in base al Dl Aiuti-bis. In generale, comunque, sono stabiliti da Arera e devono essere pagati da tutti gli utenti (sia nel mercato tutelato che nel mercato libero)  

Agli importi di cui sopra è necessario aggiungere (come abbiamo già accennato) le imposte, che sono stabilite dalla legge, e sono le stesse per tutti i fornitori. In pratica, sono le accise e l’IVA (che si applica sul totale della bolletta).