Come scegliere un condizionatore per casa?

Sembrerebbe facile, in realtà ci sono alcuni aspetti a cui fare attenzione. Ecco quali sono

Come scegliere un condizionatore

L’aria condizionata in ufficio è uno di quegli argomenti che suscitano sempre polemiche: chi sente troppo freddo, chi troppo caldo. Se nell’ambiente di lavoro dobbiamo sottostare a dei compromessi, in casa invece possiamo scegliere il condizionatore che più ci aggrada.

Prima di avventurarsi nell’acquisto, è meglio fare qualche considerazione.

Condizionatore fisso o portatile?

Dipende: ognuno ha i suoi vantaggi e svantaggi. Un condizionatore d’aria portatile è dotato di rotelle e può essere facilmente spostato da una stanza all’altra. E la mobilità è proprio il suo pregio maggiore, oltre al fatto che si può utilizzare subito collegandolo a una presa di corrente.

 

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Il problema è che può condizionare solo un ambiente alla volta e, avendo un tubo di scarico per far uscire l’aria calda, è necessario praticare un foro in una finestra oppure lasciare il tubo in prossimità della finestra, o porta finestra, socchiusa. Con il conseguente spreco energetico che ne deriva.

Purtroppo l’efficienza nel rinfrescare è modesta, sono ingombranti e anche rumorosi. I prezzi partono da poco più di 200 € fino a 800 €.

Un climatizzatore fisso (detto anche “split” o “pompa di calore”) è composto da una unità esterna, con compressore e ventola, e una unità interna. I modelli che si trovano in commercio sono dotati di inverter, un sistema che permette di ottimizzare e risparmiare sui consumi rispetto ai vecchi modelli on/off.

E per ottimizzare ancora di più i consumi, una buona scelta potrebbe essere quella di cambiare fornitore di energia. In un mercato affollato da decine di operatori, però, è difficile orientarsi.

Meglio affidarsi a un comparatore di tariffe, come Tiscali Tagliacosti,  che mette a confronto le offerte degli operatori più famosi e affidabili. Il servizio è del tutto gratuito e senza impegno.

Esistono poi anche gli inverter multi-split, in cui a un solo compressore esterno corrispondono due (o più) unità interne. Si utilizzano per stabilire temperature diverse a seconda della stanza in cui viene montata l’unità interna.

Una caratteristica molto interessante degli split è che si possono usare anche in inverno per riscaldare (soprattutto se si abita in climi non troppo rigidi, questo tipo di macchine “soffre” quando la temperatura esterna scende di qualche grado sotto lo zero).

I prezzi sono molto variabili. Si parte da circa 300 € per arrivare anche a 3000 € (modelli multi-split).

Gli inverter fissi necessitano di installazione da parte di un installatore certificato, in modo da rispettare la normativa europea sui gas fluorurati (ovvero, Regolamento F-gas UE 517/2014, recepito in Italia dal DPR 146/2018).

L’installazione incide sul prezzo del climatizzatore per circa 3-400 € o più, a seconda della complessità dell’intervento.

Quanti BTU servono?

Prima di acquistare il condizionatore è indispensabile conoscere la superficie dell’ambiente da rinfrescare. La potenza necessaria per un dato ambiente viene espressa in BTU/h, ovvero British Thermal Unit orari.  

I modelli in commercio delle pompe di calore inverter più diffusi sono a 9000 e 12000 BTU. Senza addentrarci in calcoli complicati, è utile sapere che con i primi si può condizionare un ambiente da 25-30 mq (non necessariamente una singola stanza, anche due attigue con la porta aperta), mentre con i secondi si può arrivare senza problemi a 35/40 mq.

Ovviamente, in caso di stanze o ambienti di dimensioni superiori sono necessari apparecchi con potenze di 18000 BTU o più. E se parliamo di climatizzatori portatili con potenze inferiori sono sufficienti meno BTU.

Scegliere correttamente il modello con i giusti BTU è molto importante per avere consumi energetici proporzionati a seconda dell’ambiente da climatizzare: installare uno split da 12000 BTU in una stanzetta da 10 mq è antieconomico, lo si vedrebbe chiaramente nella bolletta.

La dimensione dell’ambiente non è l’unico fattore da considerare: se si vuole installare il climatizzatore in ambienti come una mansarda o una cucina è bene passare a un apparecchio con più BTU (ad esempio, anziché scegliere uno da 9000, optare per un 12000).

Rumorosità

Per alcuni, la silenziosità di un condizionatore è fondamentale. Stare in una stanza con un apparato molto rumoroso, per tante ore al giorno, non è molto piacevole. Figuriamoci in camera da letto.

E’ per questo che i condizionatori portatili, come abbiamo già accennato, non sono consigliabili sotto questo aspetto. Meglio installare un fisso: i livelli di rumorosità dei dispositivi moderni sono molto bassi, e di solito è presente la funzione sleep, che provvede a regolare i motori in modo da generare pochissimi decibel. L’ideale per un sonno tranquillo.

Consumi

Il condizionatore è un apparecchio che di solito resta acceso per molte ore durante la giornata. Per questo motivo è fondamentale sceglierne uno che assorba meno corrente possibile dalla rete domestica.

Nell’etichetta energetica (a partire dal 1/1/2019) di questo elettrodomestico sono presenti:

1) La suddivisione in classi energetiche: la scala va da A+++ a D. E’ chiaro che più la classe è alta, più efficiente sarà il climatizzatore.

2) Coefficienti come SEER (indica l’efficienza dell’elettrodomestico quando rinfresca) e SCOP (è l’efficienza in fase di riscaldamento

Questi argomenti sono trattati più approfonditamente in un altro articolo, a cui vi rimandiamo.

Detrazioni fiscali per l’acquisto dei condizionatori

Avendo la necessità di raffrescare più stanze, l’investimento per più condizionatori comporterebbe l’esborso di una cifra importante.

Per questo è disponibile il cosiddetto “bonus mobili”, che permette a determinate condizioni di recuperare il 50% della spesa nell’arco di dieci anni. Ma non solo: è possibile anche usufruire dell’Ecobonus per detrarre il 65% o anche il 110%.

Anche queste tematiche sono state già affrontate in un altro articolo.

Climatizzatori smart

Alcuni condizionatori sono dotati di modulo WiFi. Cosa significa? Semplicemente che possono essere comandati da remoto, da app, con la massima facilità.

Ciò non vuol dire solo che potranno essere accesi o spenti quando siamo lontani da casa, ma anche la possibilità di controllare la regolazione della temperatura, della deumidificazione e dei consumi energetici.

Diversi climatizzatori delle marche più famose, poi, sono compatibili con gli assistenti vocali Alexa E Google Home.

E l’impatto sull’ambiente?

Nessun problema, i moderni condizionatori usano solo due tipi di gas refrigerante:

1) R410a, presente ancora su diversi tipi di condizionatori economici e destinato ad essere abbandonato in quanto troppo inquinante rispetto al…

2) …R32, il più utilizzato, che entro il 2025 sarà anche l’unico. Motivo? Ha un indice GWP (Global Warming Potential, ovvero quanto contribuisce -negativamente- al riscaldamento globale) molto basso, è più efficiente dal punto di vista energetico e rende più facile la manutenzione del condizionatore, per via della semplicità con la quale si può ricaricare sulla macchina.