Credi che il contatore di luce (e gas) funzioni male? Ecco come chiedere una verifica

Tutte le informazioni utili in caso di guasti o malfunzionamenti

come chiedere verifica contatore luce e gas

Come fanno le aziende che ci forniscono corrente elettrica e gas a sapere quanto devono fatturare per i nostri consumi di kwh (kilowattora) e metri cubi di gas? La risposta è semplice: grazie a dei contatori che vengono installati presso il nostro domicilio.

Il contatore rappresenta, quindi, uno strumento fondamentale che tutti dovrebbero controllare periodicamente per vedere se i consumi rilevati sono corretti oppure se c’è qualche anomalia.

Oltre ai casi in cui ci sono errori da parte del fornitore di servizi, capita che il consumatore si ritrovi a pagare bollette molto pesanti (come nel campo delle forniture idriche, dove talvolta l’utente non si accorge delle cosiddette “perdite occulte” dovute a tubature arrugginite o mal collegate) a causa di un contatore da sostituire perché ormai troppo vecchio e inaffidabile.

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Quali sono le informazioni fornite dai contatori?

Nel campo dell’energia elettrica, i vecchi contatori meccanici (quelli con la rotellina che girava, per intendersi) sono stati quasi tutti sostituiti con dei contatori elettronici a partire dai primi anni 2000. Dal 2018 e-distribuzione (società del gruppo Enel) ha iniziato a sostituire 32 milioni di contatori col nuovo Open Meter 2.0. Il completamento del piano è previsto in 8 anni, ad oggi (marzo 2020) ne risultano sostituiti una media di circa il 40% sull’intero territorio nazionale.

Diversamente dall’obsoleto contatore meccanico che rilevava solo l’incremento del consumo, l’attuale contatore elettronico installato nella maggior parte delle abitazioni e degli uffici italiani (e ovviamente, per chi già ce l’ha, anche Open Meter 2.0, dotato di altre funzioni avanzate) indica anche:

-Data e ora

-Potenza istantanea assorbita in kW

-La lettura dei consumi nelle tre fasce orarie  (A1, A2 e A3 o F1, F2 e F3) e della potenza massima registrate dal contatore (P1, P2 e P3)

Per ciò che riguarda il gas, è necessario distinguere i vecchi contatori a tamburo dai nuovi, elettronici. Anche qui, come nel caso dei contatori della corrente elettrica, nei vecchi contatori viene segnato solo l’incremento dei consumi, negli elettronici (installati a partire dal 2013) invece troviamo:

-Il consumo di gas

-Il codice PDR (Punto di Riconsegna, identifica l’utenza del gas metano)

-Lo stato della valvola

-La portata massima

-La possibilità di segnalare problemi

I benefici dei nuovi contatori elettronici, sia per l’energia elettrica che per il gas, sono numerosi, ma il più importante è probabilmente quello della telelettura, cioè la lettura a distanza dei consumi senza che un letturista debba necessariamente visitare l’abitazione del cliente.

Cosa devo fare se improvvisamente manca la corrente?

Innanzitutto bisogna verificare se l’impianto di casa ha qualche problema (in quel caso si deve chiamare un elettricista di fiducia) o se il problema riguarda proprio il distributore di energia.

Date uno sguardo al quadro elettrico, che di solito comprende un interruttore differenziale (quello che dovrebbe essere premuto ogni mese per verificarne l’efficienza) e la separazione tra prese e luci (presente negli impianti più moderni). Se il differenziale è giù, ovviamente in casa manca la corrente. Provate a tirarlo su: se non resta, e torna giù, in casa è presente un corto circuito e bisogna indagarne le cause. La più frequente è un ferro da stiro che si guasta all’improvviso durante l’uso, facendo scattare il differenziale. Altre volte ci sono cause più complesse ed è necessario chiamare un elettricista.

La corrente in casa può mancare anche se si supera, per un certo periodo di tempo, la potenza disponibile (variabile a seconda che si abbia il “vecchio” contatore elettronico o il nuovo Open Meter 2.0). In quel caso, guardando il contatore si nota subito che l’interruttore è giù e compare un avviso di supero potenza sul display LCD. Soluzione: spegnere gli apparecchi che assorbono di più (forni, pompe di calore etc.) e risollevare (“riarmare”, in gergo tecnico) l’interruttore.

Infine, la corrente può essere mancata anche per un problema contabile (mancato pagamento, o altro).

Dopo avere escluso problemi dal lato domestico, se il contatore è completamente spento, con la levetta in su, è opportuno in questo caso chiamare (a prescindere dalla compagnia a cui pagate la bolletta) il distributore, che generalmente è e-distribuzione (ovvero l’Enel) il numero 803.500. In alternativa, guardate sulla bolletta se è presente un altro riferimento per i guasti.

In casa funziona tutto, ma ho dei dubbi sul corretto funzionamento del contatore luce (o gas). Posso chiedere una verifica?

Come prima cosa, è fondamentale chiarire che tutti i contatori sono di proprietà delle società distributrici, e il cliente non può manometterli in alcun modo. Per fare verifiche o sostituzioni bisogna sempre rivolgersi alla società alla quale paghiamo la bolletta.

Le compagnie che offrono la fornitura di energia elettrica (spesso in combinazione col gas) sono tantissime, e ognuna ha una sua modalità per essere contattata. Tutti i riferimenti sono nelle bollette e nei rispettivi siti web.

Quando la compagnia ritiene che una verifica vada effettuata, ne trasmette la richiesta al distributore e stabilisce le modalità del sopralluogo.

Se il tecnico accerta che il contatore è funzionante, il fornitore comunica al cliente il costo del sopralluogo. Se invece ritiene che effettivamente il contatore sia guasto o difettoso, lo rimuove e lo manda a un laboratorio specializzato del distributore per i controlli.

L’esito della verifica deve essere comunicato al fornitore, da parte del distributore, entro 15 giorni lavorativi dalla richiesta (nel caso di un contatore di energia elettrica) o entro 20 giorni (nel caso di un contatore del gas) .

Il fornitore trasmette quindi l’esito al cliente entro 2 giorni lavorativi, e il contatore, se guasto o difettoso, viene sostituito gratuitamente entro 15 giorni lavorativi.

Per ciò che riguarda la verifica del contatore del gas presso l’abitazione del cliente, il distributore ha 180 giorni per inviare il resoconto, oppure 240 se la verifica è fatta in laboratorio.

Se il contatore del gas è guasto viene sostituito, gratuitamente, entro 10 giorni lavorativi. Se dalla verifica risulta funzionante, invece, si paga un determinato importo.

Hanno accertato che il contatore non è difettoso! Devo pagare qualcosa per la verifica?

Purtroppo sì. Servizio Elettrico Nazionale (Enel) chiede attualmente 46,49€, e precisa che l’importo non verrà addebitato “se saranno accertati errori superiori ai limiti fissati dalla normativa tecnica vigente”.

Per quanto riguarda il contatore del gas, invece, la cifra varia a seconda del distributore.

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