Installazione e allaccio di un impianto fotovoltaico: le differenze

Molti pensano che, una volta montati i pannelli solari, l’impianto sia subito attivo. In realtà serve un passaggio chiave: l’allaccio alla rete elettrica. Scopri come funziona, perché è essenziale e cosa fare per renderlo rapido e senza intoppi

Installazione e allaccio impianto fotovoltaico

Transizione energetica e risparmio in bolletta sono due concetti che vanno a braccetto. Per questo motivo da anni ormai sempre più famiglie e imprese scelgono di produrre energia pulita direttamente sul tetto di casa o del proprio edificio grazie al fotovoltaico.

Quando però si decide di realizzare un impianto, molti si trovano a fare i conti con termini che sembrano simili ma indicano cose ben diverse. Due di questi sono “installazione” e “allaccio”.

Capire la differenza tra le due fasi è fondamentale per evitare equivoci, ritardi e aspettative sbagliate: un impianto installato non è automaticamente attivo e pronto a produrre energia. Vediamo quindi, passo dopo passo, cosa significano questi due momenti e come gestirli al meglio.

 

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Cos’è l’installazione di un impianto fotovoltaico

L’installazione è la parte più visibile del lavoro, quella in cui l’impianto prende forma fisicamente.
Comprende tutte le attività necessarie per montare e collegare i componenti principali del sistema fotovoltaico, ovvero:

  • pannelli solari fissati su tetto o struttura a terra;
  • inverter, che converte la corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata utilizzabile;
  • quadri elettrici e cablaggi;
  • eventuali batterie di accumulo;
  • sistemi di monitoraggio e sicurezza.

In questa fase, l’impianto viene completato dal punto di vista tecnico: è funzionante, ma non ancora collegato alla rete elettrica pubblica. In altre parole, produce energia solo in teoria, perché non è ancora autorizzato a immetterla o utilizzarla.

In genere chi si occupa dell’installazione è un’impresa specializzata, spesso la stessa che ha fornito il materiale.

Il lavoro può durare da 1 a 5 giorni per impianti residenziali standard, a seconda della complessità del tetto, della presenza di accumulo (batterie) o delle condizioni meteo.

Cos’è l’allaccio

Molti pensano che, una volta montati i pannelli, l’impianto sia “fatto e finito”. In realtà, l’installazione non comprende l’allaccio alla rete né le pratiche burocratiche necessarie a renderlo operativo. Dopo il montaggio, infatti, serve una seconda fase: quella di connessione o allaccio.

L’allaccio fotovoltaico è la fase che trasforma un impianto “fisicamente pronto” in un impianto realmente attivo e in grado di scambiare energia con la rete elettrica.

In pratica, consiste nel collegamento dell’impianto al contatore bidirezionale e alla rete di distribuzione gestita da operatori come E-Distribuzione (Enel) e altri, a seconda della zona. In questo modo l’impianto stesso viene autorizzato allo scambio sul posto o al ritiro dedicato (che sono due modi per valorizzare in senso economico la produzione dell’energia).

L’allaccio non viene eseguito dall’installatore, bensì dal gestore di rete (il distributore locale).
L’installatore si occupa di preparare e inviare tutta la documentazione tecnica necessaria per la richiesta di connessione, spesso tramite il portale del distributore.

Durante l’allaccio:

  1. Il gestore di rete verifica la documentazione tecnica e di sicurezza.
  2. Effettua, se necessario, un sopralluogo o una prova di connessione.
  3. Installa o aggiorna il contatore bidirezionale, che misura sia l’energia prelevata che quella immessa in rete.
  4. Emette il verbale di allaccio: da quel momento, l’impianto è ufficialmente attivo.

 

 

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Quanto tempo è necessario per l’allaccio?

Questa fase può richiedere da 15 a 60 giorni lavorativi, in base a:

  • tempi di risposta del gestore;
  • correttezza delle pratiche inviate;
  • eventuali lavori di adeguamento della rete;
  • disponibilità del tecnico per l’intervento.

È quindi del tutto normale che passino alcune settimane tra il termine dei lavori e l’effettiva attivazione dell’impianto.

La burocrazia

Purtroppo la burocrazia è il fattore che più influisce, in genere, sulla velocità di realizzazione e messa in funzionamento effettivo di un impianto fotovoltaico.


Oggi la maggior parte delle pratiche è digitalizzata, ma serve comunque una gestione accurata. Ecco cosa succede…

  • … Durante l’installazione

Prima dei lavori, l’installatore o il tecnico si occupa di:

  • Comunicazione al Comune (CILA o SCIA, se richiesta).
  • Domanda di connessione al gestore di rete.
  • Redazione del progetto tecnico e degli schemi elettrici.
  • … Durante l’allaccio

Una volta completata l’installazione:

  • si invia al gestore la comunicazione di fine lavori;
  • si allegano le dichiarazioni di conformità e la scheda tecnica dell’impianto;
  • il gestore valuta la documentazione e fissa la data di allaccio.

Dopo l’allaccio, è necessario attivare anche le pratiche con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per accedere allo scambio sul posto, al ritiro dedicato o agli incentivi eventualmente previsti.

Fortunatamente, molte ditte offrono un servizio “chiavi in mano” che include tutta la burocrazia.

 

 

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Quando diventa effettivamente attivo l’impianto?

Un errore comune è pensare che basti accendere l’interruttore per iniziare a produrre.
In realtà, l’impianto diventa ufficialmente operativo solo dopo l’allaccio e la conseguente attivazione del contatore bidirezionale.

L’impianto è attivo quando:

  • Ricevi un’email o una comunicazione ufficiale dal gestore che conferma l’allaccio.
  • Il contatore mostra valori di immissione e prelievo.
  • Il portale GSE consente di caricare i dati dell’impianto per la convenzione.
  • L’app di monitoraggio dell’impianto (se presente) mostra produzione reale.

Dopo l’attivazione puoi iniziare a:

  • autoconsumare l’energia prodotta;
  • immettere l’eccesso in rete (scambio sul posto o ritiro dedicato);
  • monitorare produzione e risparmio economico.

 

Fotovoltaico sì, ma meglio cambiare fornitore per risparmiare ancora di più sulla bolletta

Un buon impianto con pannelli fotovoltaici consente un notevole risparmio sulla bolletta della luce. Ma, soprattutto se è privo di accumulo, la dipendenza dalla rete elettrica nazionale può essere pesante.

La bolletta, infatti, non si riduce a zero. Per questo motivo è fondamentale appoggiarsi a un operatore che pratichi le tariffe più convenienti possibile.

Ma come è possibile orientarsi, in un mercato libero dove le proposte sono “farcite” di termini complicati, che pochi sono in grado di capire? E che dire di alcune offerte che mancano della necessaria trasparenza?

Un valido supporto per capirci qualcosa lo fornisce il comparatore di tariffe Tiscali Tagliacosti, che permette di confrontare le migliori offerte del mercato e avere un servizio di consulenza personalizzato gratuito.

Il tutto tramite la veloce compilazione di un modulo, in base al quale verranno formulate le offerte che più si conformano alle proprie esigenze familiari.

Un ultimo consiglio: passando a un fornitore unico in grado di combinare sia energia elettrica che gas si può ottenere un risparmio ancora maggiore. Perché non ne approfitti?