Accensione riscaldamento 2025, il calendario nazionale

Quali sono le zone climatiche? Per quante ore al giorno si possono tenere i termosifoni accesi? Come si può risparmiare gas se si ha una caldaia in casa?

calendario accensione caldaie 2025

Con l’arrivo dell’autunno 2025 torna la stagione del riscaldamento domestico. Dopo tre inverni di transizione energetica, l’Italia si è ormai stabilizzata sul ritorno pieno alla normativa “storica”, quella del Dpr 412/93, che stabilisce sei zone climatiche e per ognuna di esse date e orari precisi di accensione e spegnimento del riscaldamento centralizzato.

Il decreto del 2022, che aveva imposto riduzioni di temperatura e slittamenti di accensione a causa della crisi energetica, non è più in vigore. Si torna quindi al calendario tradizionale, anche se resta la possibilità per i Comuni di autorizzare accensioni anticipate o proroghe in caso di ondate di freddo anomalo.

Nella stessa regione, o addirittura nella stessa provincia, possono coesistere più zone climatiche: in Sicilia, per esempio, Catania è in zona B (8 ore di riscaldamento al giorno), mentre Lampedusa è in zona A (6 ore al giorno). A Trento, invece, Caldonazzo è in zona F, mentre Besenello rientra nella zona E.

 

 

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Zone climatiche e calendario delle accensioni

Nella stessa provincia, poi, più comuni possono ricadere in zone diverse. Come a Trento, dove Caldonazzo è in zona F e Besenello in zona E.

La seguente tabella mostra la ripartizione generale delle zone climatiche, e dev’essere presa solo come riferimento generico. L’indicazione precisa della zona di appartenenza di un determinato comune si può trovare su siti specializzati.

Nella stessa tabella viene indicato il numero di ore giornaliere massime in cui le caldaie condominiali possono rimanere accese, e il periodo di accensione e spegnimento:

In presenza di particolari situazioni climatiche i condomìni possono accendere il riscaldamento anche senza che vi sia una esplicita autorizzazione del Comune di appartenenza.

L’obbligo a cui si deve sottostare, però, è quello di mantenere la temperatura a 20° (+2 di tolleranza). Questo valore è stato fissato ritenendolo sufficiente a un buon comfort climatico negli appartamenti e al controllo dei consumi.

E’ da tenere presente che la normativa si riferisce solo a impianti di riscaldamento condominiali, e non si applica a chi ha un impianto autonomo, sia in appartamento che in una casa indipendente.

In questi casi sarebbe utile adottare qualche accorgimento per evitare dispersioni di calore che poi andrebbero a riflettersi sulla bolletta del gas.

Manutenzione e multe

La manutenzione degli impianti di riscaldamento rimane un obbligo di legge. I controlli periodici vanno effettuati in base a quanto previsto dal libretto d’impianto e dalle norme UNI/CEI.

Chi non effettua la revisione della caldaia può incorrere in sanzioni da 500 a 3.000 euro.
La responsabilità ricade su chi gestisce l’immobile: proprietario, affittuario o amministratore condominiale.

Effettuare una corretta manutenzione non solo evita multe, ma permette di ridurre consumi, emissioni e rischio di guasti nei mesi più freddi.

 

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Consumo di gas eccessivo? Come intervenire per risparmiare

1) Innanzitutto, regolare la temperatura a 20 gradi. Mantenere i 20°C è non solo un obbligo, ma anche un modo per risparmiare fino al 7% dei consumi per ogni grado in meno.

2) Valvole termostatiche e cronotermostati intelligenti: gestire in modo differenziato le temperature stanza per stanza consente di ridurre sensibilmente i consumi. I nuovi modelli “smart” 2025 sono integrabili con Alexa o Google Home e possono imparare le abitudini familiari.

3) Infissi e isolamento: il Bonus Casa 2025 consente ancora la detrazione del 50% per la sostituzione di infissi a taglio termico o l’installazione di sistemi di coibentazione leggera.

4) Fare la manutenzione della caldaia: è altamente raccomandabile per ridurre la possibilità di malfunzionamenti, e per consumare e inquinare meno.

5) Non coprire i termosifoni. Tende, mobili, stenditoi? Sono tutti oggetti da non sistemare davanti ai termosifoni, per evitare che il calore non si diffonda correttamente nell’ambiente .

6) Installare una caldaia a condensazione ad alta efficienza. E’ venuto il momento di buttare la vecchia caldaia: quelle a condensazione hanno tanti vantaggi. Quali? Consumi inferiori (anche del 30%), bassi costi di gestione, affidabilità, attenzione per l’ambiente grazie a minori emissioni inquinanti. Sono particolarmente consigliate nelle zone più fredde, dove si richiedono molte ore di riscaldamento giornaliero. Il loro costo non è basso, ma la sostituzione si ammortizza bene grazie al risparmio energetico che consentono di ottenere e alla fruizione di vari tipi di sgravi fiscali.

Cambiare fornitore per risparmiare ancora di più sulla bolletta

Se la bolletta del gas vi sembra ancora esagerata, nonostante l’applicazione dei consigli che vi abbiamo proposto nel paragrafo precedente, sarebbe opportuno pensare a cambiare fornitore di gas.

Da gennaio del 2024 tutti i consumatori (fatta eccezione per i “vulnerabili”) sono passati dal mercato tutelato per luce e gas al servizio a tutele graduali. Alcuni sono già passati direttamente al mercato libero, ma non sono del tutto convinti della convenienza delle tariffe applicate, e stanno pensando di cambiare fornitore.

Se anche tu sei nella stessa condizione, probabilmente hai già delle idee relative alle offerte di qualche fornitore, ma sei in dubbio per via dei tanti termini astrusi e di alcune offerte non proprio “trasparenti”.

Un valido supporto per capirci qualcosa lo fornisce il comparatore di tariffe Tiscali Tagliacosti, che permette di confrontare le migliori offerte del mercato e avere un servizio di consulenza personalizzato gratuito.

Il tutto tramite la veloce compilazione di un modulo, in base al quale verranno formulate le offerte che più si conformano alle proprie esigenze familiari.

Un ultimo consiglio: passando a un fornitore unico in grado di combinare sia energia elettrica che gas si può ottenere un risparmio ancora maggiore. Perché non ne approfitti?