Quanto costa fare una voltura, un subentro o un nuovo allaccio nel 2025?
Non tutti conoscono le differenze tra questi termini tecnici. Ecco quali sono, a quali costi si va incontro e quali sono i tempi necessari

Avete appena cambiato casa, e una delle prime necessità è attivare le utenze di luce e gas. Spesso si sente parlare di voltura, subentro e nuovo allaccio, ma non è sempre chiaro cosa significhino e quando vadano richiesti. In questa guida aggiornata al 2025 spiegheremo in modo semplice le differenze tra queste operazioni, insieme ai relativi costi, tempi e obblighi.
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Differenze tra voltura, subentro e allaccio
La voltura è l’operazione da fare quando il contatore è già attivo e vuoi semplicemente cambiare l’intestatario del contratto. In pratica non serve riattivare nulla: si tratta solo di trasferire la fornitura dal vecchio al nuovo titolare.
Il subentro, invece, serve quando il contatore è presente ma la fornitura è stata disattivata. In questo caso bisogna chiedere di riattivare il servizio, aprendo un nuovo contratto a proprio nome.
Infine, il nuovo allaccio è necessario se l’immobile non è ancora collegato alla rete elettrica o del gas. Ad esempio nelle case di nuova costruzione. Qui si parte da zero, con l’installazione del contatore e la connessione vera e propria alla rete.
Una novità importante: fin dal 30 settembre 2021, per le utenze elettriche la normativa consente che la voltura venga fatta contestualmente al cambio di fornitore (cioè allo “switch”) senza dover fare due pratiche separate (questa opzione è già attiva per la luce).
In questo modo è possibile anche risparmiare, passando a tariffe più vantaggiose.
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Per il gas, invece, è previsto che la possibilità di voltura contestuale venga introdotta dal 1° luglio 2026 per alcune condizioni, secondo i piani di ARERA.
Costi nel 2025
Negli ultimi anni ARERA ha introdotto delle misure che incidono sui costi delle operazioni energetiche, e nel 2024 è stata approvata la delibera 630/2023/R/EE che taglia alcuni oneri amministrativi per le operazioni di voltura, subentro e allaccio per la luce.
Ecco una panoramica aggiornata:
Il costo della voltura della luce — cioè il cambio di intestazione del contratto con contatore già attivo — si aggira in media nel 2025 tra i 25 e i 30 euro, anche se l’importo preciso può variare da fornitore a fornitore. Grazie alla delibera ARERA 630/2023, le spese amministrative dovute al distributore sono state azzerate, quindi non vengono più addebitate al cliente. Restano però eventuali costi applicati dal venditore, come quelli previsti dal contratto, e alcune spese accessorie, ad esempio il deposito cauzionale o l’imposta di bollo se prevista.
Per quanto riguarda il subentro della luce, cioè la riattivazione del contatore disattivato, i costi medi vanno dai 23 ai 40 euro per le spese amministrative, che possono cambiare a seconda del distributore e del fornitore. Anche in questo caso, la delibera ARERA ha eliminato gli oneri amministrativi del distributore, ma può restare una quota commerciale stabilita dal venditore. Per il gas, invece, i costi sono meno uniformi e dipendono molto dalle tariffe dei gestori locali: non esiste una cifra standard valida per tutto il territorio.
Il nuovo allaccio della luce, necessario quando un immobile non è ancora collegato alla rete elettrica, ha un costo molto variabile: dipende dalla distanza dalla rete, dalla complessità dei lavori e da altri fattori tecnici. In passato si parlava di cifre intorno ai 500 euro più IVA, ma oggi questi importi possono cambiare sensibilmente. In ogni caso, il distributore deve fornire un preventivo entro i tempi stabiliti dalla normativa, soprattutto per interventi non standard.
Anche il nuovo allaccio del gas segue la stessa logica: il prezzo dipende dalla posizione dell’immobile, dal tipo di impianto e dalla distanza dalla rete. Le vecchie stime indicavano costi compresi tra 200 e 1.300 euro, ma oggi si tratta solo di valori indicativi, spesso superati dai nuovi listini dei distributori.
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Quali sono le tempistiche?
Per la voltura di luce e gas la normativa prevede che, una volta ricevuta la richiesta, il fornitore abbia due giorni lavorativi per registrarla. A questi si aggiungono poi alcuni giorni necessari per completare l’attivazione vera e propria, anche se nella pratica i tempi possono variare leggermente da un caso all’altro. In generale, la voltura della luce richiede in media tra i cinque e i sette giorni lavorativi.
Se invece si effettua una voltura insieme a un cambio di fornitore (la cosiddetta voltura con switch), l’operazione può essere ancora più rapida e, nella maggior parte dei casi, non comporta alcuna interruzione del servizio, purché non ci siano problemi tecnici.
Per quanto riguarda il subentro, cioè la riattivazione del contatore disattivato, i tempi medi sono di circa cinque giorni lavorativi per la luce, se non si verificano complicazioni tecniche. Per il gas, invece, i tempi possono essere un po’ più lunghi, arrivando fino a dieci giorni lavorativi nelle situazioni standard. Se i tempi stabiliti non vengono rispettati, il cliente ha comunque diritto a un indennizzo automatico.
Nel caso di un nuovo allaccio elettrico, quando cioè bisogna installare un contatore e collegare l’immobile alla rete, il fornitore deve inviare la richiesta al distributore entro due giorni lavorativi. Il distributore, a sua volta, deve fornire un preventivo entro venti giorni lavorativi per gli interventi di tipo standard. Una volta accettato il preventivo, l’installazione del contatore avviene di solito entro quindici giorni lavorativi, ma nei casi più complessi può richiedere anche alcuni mesi. Dopo l’installazione, l’attivazione della fornitura avviene generalmente entro cinque giorni lavorativi.
Infine, per il cambio di fornitore (o switch), nel 2025 i tempi medi sono ancora di uno o due mesi. Tuttavia, è in corso una riforma che renderà il processo molto più veloce: dal 1° gennaio 2026, il cambio fornitore dovrebbe poter avvenire in sole 24 ore, senza interruzioni di servizio. Fino a quel momento, però, il passaggio continua ad avvenire a inizio mese, generalmente dal primo giorno del mese successivo alla richiesta — o, se la domanda arriva dopo il 10, da quello ancora seguente.
Quali documenti sono necessari?
Ciò che si deve fornire quando si richiede il subentro o la voltura di un contratto luce, o un nuovo allaccio, è riassunto qui sotto:
Per voltura / subentro (luce)
- Dati personali dell’intestatario: nome, codice fiscale, indirizzo, numero di telefono
- Documento di identità valido
- Codice POD del contatore (reperibile in bolletta)
- Potenza impegnata (anche questa indicata in bolletta)
- Autolettura recente del contatore
- Se si intende attivare la domiciliazione bancaria: coordinate IBAN
- Indirizzo per fatturazione o conguaglio (se diverso dall’abitazione)
- Autocertificazione di residenza o titolo legittimo (se richiesto)
Per voltura / subentro (gas)
- Dati personali (nome, codice fiscale, indirizzo)
- Documento di identità
- Codice PDR (codice punto di riconsegna, presente nella bolletta)
- Coordinate bancarie se si sceglie il pagamento tramite domiciliazione
- Indirizzo per fatturazione (se diverso)
Per nuovo allaccio
- Dati anagrafici dell’intestatario
- Documento d’identità
- Indirizzo dell’immobile
- Numero della concessione edilizia o permesso di costruzione
- Dichiarazione sostitutiva che attesta la proprietà dell’immobile
- Potenza e tensione richieste (per la fornitura elettrica)
- Destinazione d’uso della fornitura (abitazione, attività, residenza, seconda casa, ecc.)
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