Telegram o Signal come alternative a WhatsApp, quale scegliere

Quali sono le loro politiche sulla privacy? E in cosa si differenziano nell’utilizzo?

telegram e signal contro whatsapp

Passare a Telegram, o Signal, oppure rimanere con WhatsApp? In questo articolo esamineremo le differenze tra le app, sia dal punto di vista del rispetto della privacy, sia per quanto riguarda le caratteristiche generali. E per chi vuol farsi un’idea rapida, mostreremo anche una tabella con le features a confronto di tutte e tre le app.

In seguito all’annuncio di WhatsApp riguardante gli imminenti cambiamenti delle condizioni d’uso, le due app rivali, Telegram e Signal, hanno registrato un imponente e repentino aumento della loro base utenti. Signal ha superato i 50.000.000 di download totali, mentre Telegram ne ha contati 25 milioni solo nei primi tre giorni successivi al comunicato di WhatsApp, superando il totale di 500 milioni.

Ma cosa è stato, esattamente, che ha spinto così tanti utenti a passare ad altre piattaforme?

WhatsApp contro Telegram contro Signal: confronto sulla privacy

Prima di tutto, una breve introduzione sulle tre piattaforme di messaggistica cifrata:

WhatsApp: è una app gratuita per Android e iOS che offre anche una versione web per l’uso da pc desktop. Il suo utilizzo, però richiede che la versione per smartphone sia attiva e collegata a internet. Esiste anche una app, WhatsApp Business, che permette alle aziende di restare in contatto con i propri clienti. Nel 2014 è stata comprata da Facebook per 19 miliardi di dollari.

Telegram: è stata lanciata nel 2013 dai russi Nikolai e Pavel Durov. Al momento è disponibile su più piattaforme, come Android, iOS, Windows, Linux e macOS. Gli utenti possono usare il loro account su più dispositivi.

Signal: questa app ha cominciato ad avere una certa popolarità nel 2018, dopo che Brian Acton, cofondatore di WhatsApp, ha inaugurato la Signal Foundation, una associazione non-profit, e ha investito in modo massiccio per sviluppare la app Signal. Oggi Signal è una piattaforma gratuita, autonoma e open source disponibile su Android, iOS e come app desktop.

Cifratura dei messaggi “end-to-end”

Tutte e tre le app sono famose per il tipo di cifratura dei messaggi utilizzata, detta “end-to-end” (cioè, la comunicazione dall’una all’altra parte è blindata, impedendo a un hacker di intercettarla). E’ il modo in cui questa viene implementata che fa la differenza.

Su WhatsApp, ad esempio, le comunicazioni e i dati E2E rimangono cifrate, di default, durante il passaggio da una parte all’altra. WhatsApp utilizza il protocollo di cifratura creato da Signal (eh sì)

Telegram offre una cifratura E2E opzionale, che di default non è attiva. Per i più tecnici, la app usa il protocollo di cifratura MTProto basato sulla cifratura simmetrica AES a 256-bit, cifratura RSA a 2048-bit e scambio di chiavi Diffie-Hellman.

Signal utilizza di default il suo protocollo di cifratura, basato su AES-256 e una serie di altre tecniche combinate. Questo protocollo viene usato anche da WhatsApp, come abbiamo accennato, e da Facebook Messenger, Skype e Google Hello.

Backup dei dati

Per quanto riguarda il backup dei dati, WhatsApp lo effettua sia sul dispositivo sia su cloud (di terze parti come Google Drive o iCloud, dove rimane privo di cifratura). Telegram lo fa sul cloud di sua proprietà; nei suoi server sono presenti anche le chiavi di decodifica dei messaggi. Il backup delle chat segrete, però, non viene effettuato. Il database locale può essere (eventualmente) cifrato tramite una password. Signal invece fa il backup solo in locale. Nel caso si volesse effettuare un backup (opzionale) non cifrato su cloud, Signal elimina di default i messaggi degli utenti dal backup.

Conservazione dei dati

WhatsApp cancella un messaggio appena questo viene consegnato. Se non riesce a essere consegnato, il messaggio rimane per 30 giorni sui server mentre la app continua a cercare di recapitarlo. I dati vengono cancellati dopo 30 giorni.

Telegram: i dati conservati sui server di Telegram vengono cifrati per un periodo di tempo indefinito.

Signal: sui loro server non viene conservato nessun dato oltre alle informazioni tecniche necessarie per gestire il servizio. Può solo salvare temporaneamente i messaggi cifrati end-to-end se non vengono consegnati.

E cosa succede con gli annunci pubblicitari?

La politica di WhatsApp al riguardo è che può condividere i dati raccolti con Facebook per scopi pubblicitari. Telegram non usa i dati per fini pubblicitari, ma ha in progetto di lanciare una propria piattaforma di advertising. Signal invece non contempla alcuna forma di pubblicità.

Accesso ai dati degli utenti

Quali sono i dati che bisogna accettare di condividere con queste app? WhatsApp, dal 15 maggio 2021 (inizialmente si era parlato dell'8 febbraio) potrà accedere a informazioni personali come i contatti, lo stato, la posizione, i log, le statistiche di utilizzo, i dati che identificano il dispositivo utilizzato e altri dati sensibili. Ciò avverrà, però, solo al di fuori dell’area europea (come spiegato qui , dove si accenna anche al fatto che WhatsApp condivide già da tempo dei dati con Facebook). Telegram raccoglie solo l’identificativo dell’utente, le informazioni di contatto e i numeri in rubrica. Signal, infine, raccoglie e conserva il numero dell’utente e accede ai suoi contatti per rilevare altri utenti Signal.

Ok, ora vorrei sapere cos’hanno in comune Telegram e Signal, e in cosa si differenziano

Queste sono le caratteristiche comuni ai due messenger:

  • Sono molto intuitivi da usare
  • Si possono mandare messaggi a chi è presente nei Contatti del cellulare
  • E’ disponibile una app sia per Android che per iPhone
  • Si possono anche mandare messaggi dal pc desktop
  • Si possono creare gruppi, e farne parte
  • Si possono effettuare chiamate e videochiamate

E queste, invece, le “features” che li distinguono:

  • I gruppi: Telegram consente di avere fino a 200.000 membri in un gruppo, mentre Signal solo 1000. Telegram consente di silenziare un gruppo, ma non sembra ci sia un modo per farlo con tutti i gruppi con una singola azione; esiste però la possibilità di silenziare le notifiche dai singoli gruppi. Se si usa Telegram e si è amministratori di un gruppo si può cancellare un messaggio di un membro del gruppo, cancellandolo per tutti i membri. Questa cosa non si può fare con Signal.
  • Le chat si possono evidenziare sia su Telegram che su Signal. Si deve semplicemente tenere premuta una delle chat, poi cliccare sulla icona con lo spillo in cima al menu nastro. La chat comparirà in una nuova sezione in cima alla lista delle chat
  • Orario dell’ultimo collegamento e presenza online: sono disponibili solo su Telegram, su Signal non si può sapere l’ora dell’ultimo collegamento dell’utente, e nemmeno se è online o no.
  • Accesso al numero di cellulare: Telegram non richiede il numero di cellulare. WhatsApp e Signal sì.
  • Notifiche di lettura: qui è Signal a essere in vantaggio, poiché consente di abilitare o disabilitare le conferme di lettura e fare la stessa cosa con l’indicatore di digitazione. Quindi, se disabilitate queste due opzioni nessuno saprà mai se avete letto il suo messaggio oppure se ne state scrivendo uno.
  • Cartelle: Telegram permette di spostarle in cartelle, diversamente da Signal
  • Canali: con Signal si può creare un gruppo, o iniziare una chat con un contatto. I canali, invece, sono una ottima funzione di Telegram che dà la possibilità di mandare un messaggio a tutti gli abbonati. Quindi, da questo punto di vista Signal è uguale a WhatsApp.
  • Il nome utente: questa feature di Telegram evita di condividere il proprio numero di cellulare con chiunque uno chatti con la app. Con Signal invece si può inserire una foto e il proprio nome e cognome, ma non esiste esattamente l’idea di un “nome utente” da condividere con gli altri.
  • Chat segrete e messaggi che si autodistruggono: su Telegram, una chat segreta è una chat in cui i messaggi non possono essere inoltrati e dove, eventualmente, si può impostare un messaggio affinchè scompaia, dopo un determinato periodo di tempo, dai cellulari di chi l’ha ricevuto. Con Signal non ci sono chat segrete, però si possono impostare messaggi che scompaiono. I messaggi possono essere comunque inoltrati anche con questa funzione attivata, però.
  • Adesivi animati: su Telegram ci sono, su Signal no, ma si possono comunque inviare i propri, oltre alle consuete emoji.
  • Sondaggi: una funzione presente solo su Telegram, molto utile se si gestisce una chat di gruppo.
  • Modificare i messaggi inviati: è possibile farlo con Telegram, su Signal invece al momento no.
  • Aggiungere una chat alla schermata principale del cellulare: si può fare solo con Telegram.
WhatsApp a confronto con Signal e Telegram. Chi sceglierete?

Conclusioni

Siete ancora perplessi e non sapete quale app scegliere per abbandonare WhatsApp? Vi consigliamo come prima cosa di farvi un’idea generale leggendo la tabella qui sopra, e installando e cominciando a usare sia Signal che Telegram.

Come si vede, è palese che Telegram vinca a mani basse per quanto riguarda la ricchezza di caratteristiche in confronto ai due concorrenti (e WhatsApp batte Signal, tra l’altro).

Signal, però, è superiore sulla sicurezza e la privacy, anche rispetto a WhatsApp, perché nonostante usi lo stesso protocollo per la crittografia E2E, non memorizza nessuna informazione di chi lo sta usando.

A voi la scelta.