I rischi dei pannelli solari sul tetto: è vero che possono incendiarsi?
Quali fattori possono provocare un (improbabile) incendio? Come si esegue la manutenzione di un impianto fotovoltaico? Le risposte
Un’ottima soluzione, ecologica e sostenibile, per produrre energia in proprio risparmiando sulle bollette è quella di installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa propria.
Molti si chiedono se i pannelli solari possano presentare dei rischi per la sicurezza. In questo articolo analizzeremo quali siano le criticità dovute alla presenza di un impianto fotovoltaico in un ambiente domestico, e forniremo dei consigli su come ridurre al minimo gli eventuali pericoli.
Pannelli solari fotovoltaici e rischio incendio
E’ il tipo di paura che più frequentemente assale chi ha intenzione di installare un impianto fotovoltaico a casa sua: qual è la probabilità che i pannelli possano prendere fuoco? Cominciamo col dire che si tratta di un evento molto raro. A patto che vengano rispettate determinate condizioni.
Il 7 febbraio 2012 (con successivo aggiornamento a settembre 2022) il Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco e il Ministero dell’Interno hanno pubblicato un documento, rivolto al pubblico professionale, relativo alla prevenzione e risoluzione delle problematiche riguardanti il rischio di incendio nella installazione di impianti fotovoltaici.
Nella guida sono elencate le modalità di installazione in sicurezza di un impianto fotovoltaico. Senza entrare nei dettagli, i pannelli dovrebbero essere posizionati in modo da evitare la propagazione di un eventuale (improbabile, ma non impossibile) incendio dal generatore fotovoltaico alla abitazione, utilizzando delle coperture incombustibili oppure interponendo materiale ignifugo tra l’impianto e il tetto.
Per gli impianti fotovoltaici vale lo stesso discorso di un qualsiasi impianto elettrico. Si devono, cioè, rispettare delle precise normative per quanto riguarda non solo la sua progettazione e realizzazione, ma anche per la sua manutenzione periodica.
Gli incendi in cui sono coinvolti dei pannelli solari sono causati da questi fattori:
- Installazione approssimativa
- Uso di componenti di scarsa qualità
- Invecchiamento dei materiali
- Manutenzione, ordinaria e straordinaria, insufficiente
- Eccessivo surriscaldamento dei componenti (come vedremo tra poco)
Quali sono le principali cause di incendio? La prima riguarda gli archi elettrici. Ovverosia, il rischio che si inneschino delle scintille in un impianto in cui i cavi hanno qualche difetto di isolamento. Se le viti non sono serrate bene, questi archi elettrici producono delle scintille che possono generare degli incendi.
Un’altra causa di incendio può riguardare il surriscaldamento delle celle dei moduli. Questi ultimi dovrebbero essere tenuti sotto controllo periodicamente usando delle termocamere. Se vengono rilevate delle temperature eccessivamente elevate, la cella può diventare un consumatore di energia e la corrente viene concentrata proprio su quella cella. Quest’ultima può surriscaldarsi e arrivare, in casi estremi, a incendiarsi o scoppiare.
La manutenzione? E’ fondamentale
L’impianto fotovoltaico dev’essere progettato rispettando delle regole ben precise che sono state codificate nel 2012 (e aggiornate nel 2022) in due circolari (Nota DCPREV prot. 1324 del 7 febbraio 2012” e “Nota prot. 6334 del 4 maggio 2012”) dei Vigili del Fuoco.
I punti fondamentali di questi documenti riguardano principalmente:
- La qualità dei materiali usati e le certificazioni di resistenza al fuoco dei pannelli (classe di reazione al fuoco a1) e di altri componenti
- La superficie su cui verranno posati i pannelli (molto meglio tegole che legno, ad esempio)
- La posizione delle apparecchiature, i percorsi dei cavi e le distanze da rispettare
- La presenza di opportuni sistemi di spegnimento dell’impianto in caso di emergenza
Detto ciò, dando per scontato che la progettazione e la realizzazione dell’impianto siano state eseguite da dei professionisti che abbiano rispettato le linee guida di cui sopra, è opportuno predisporre un piano di manutenzione periodica che preveda i seguenti punti:
- Pulizia dei pannelli solari: è importante verificare che i pannelli non siano coperti da oggetti (foglie, escrementi di uccelli, neve in inverno o altro) che ne diminuiscano l’efficienza o, peggio, aumentino il rischio di incendi. Meglio evitare il fai da te, e chiamare una ditta specializzata, sia perché i pannelli generalmente sono montati in punti di difficile accessibilità, sia per evitare di usare detergenti non adatti
- Controllare lo stato dei pannelli solari: verificare che non siano presenti danni sulla superficie cristallina dei moduli
- Verificare la tenuta dei collegamenti elettrici, dei connettori e delle giunzioni dei cavi; controllo del liquido antigelo e delle batterie (nel caso di impianto con accumulo)
E’ necessario precisare che non esiste un obbligo legale di effettuare la manutenzione di un impianto fotovoltaico domestico con voltaggio inferiore gli 11,08 kW in bassa e media tensione. Ciononostante, è molto meglio agire in via preventiva, senza aspettare che si verifichino guasti, facendo effettuare la manutenzione preferibilmente a inizio primavera.
Massimo risparmio con il fotovoltaico e un fornitore conveniente
Un impianto fotovoltaico non consente di rendersi completamente indipendenti (a meno che non si aggiungano delle batterie) dalla rete elettrica nazionale. Per questo motivo è fondamentale avere un contratto con un fornitore di luce e gas che abbia delle tariffe realmente convenienti.
E come ci si può orientare per cambiare fornitore, se non si è del mestiere, in una marea di termini difficili da comprendere e con tariffe in continuo aggiornamento? La soluzione consiste nell’affidarsi ai professionisti di Tiscali Tagliacosti, un comparatore che permette di confrontare le migliori offerte del mercato e avere un servizio di consulenza personalizzato gratuito.
Come? E’ sufficiente compilare un semplice modulo e si verrà richiamati nel più breve tempo possibile per una consulenza gratuita e senza impegno.