#4GirodItalia: con Tiscali J andiamo a Santarcangelo di Romagna

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Santarcangelo di romagna

Continua il #4GirodItalia Tiscali: il nostro viaggio fra le località coperte da Tiscali J, la connessione senza fili con tecnologia 4G+, arriva in Emilia Romagna, dove sono già tantissimi i comuni raggiunti dal nostro Internet veloce WiFi. La città che vi raccontiamo oggi è Santarcangelo di Romagna!

Santarcangelo si trova in provincia di Rimini ed originariamente era una colonia romana: sopravvissuta alle invasioni barbariche, dal XIII secolo divenne dominio prima dei conti Ballacchi, poi dal XV secolo della famiglia ‘nemica’ dei Malatesta.

Una leggenda popolare vuole che probabilmente qui si sia consumata la tragedia degli amanti Paolo e Francesca, già narrata da Dante nella Divina Commedia: si racconta, infatti, che Francesca da Polenta e Paolo Malatesta furono uccisi dal marito di lei (e fratello di lui), Gianciotto Malatesta, proprio nel castello di Santarcangelo. Prova di questo fatto sarebbero le ‘apparizioni’ del fantasma di Francesca: si dice che ancora oggi, nelle notti senza luna, lo spirito della defunta si aggiri nei vicoli del borgo, alla ricerca di sua figlia Concordia, fattasi suora di clausura per il dolore della perdita della madre. In piazza Monache, infatti, si trova un bassorilievo in bronzo raffigurante proprio la bella Francesca da Polenta, anche detta la ‘dama bianca’.

Un’altra curiosità su Santarcangelo di Romagna riguarda una antica ‘corsa dei tori’ simile a quella di Pamplona, che avveniva durante il Carnevale: nella via principale del paese un toro veniva liberato e inseguito da cani appositamente addestrati; il cane che fosse riuscito a bloccare la corsa del toro avrebbe fatto guadagnare un premio in denaro al suo proprietario. La corsa causava però molte vittime fra i cani e venne dunque soppressa nel 1828.

Di Santarcangelo, infine, si dice che sia originario il vitigno Sangiovese, la cui provenienza è tuttora incerta: la leggenda narra che i frati francescani della città producessero un vino rosso squisito, spesso servito in banchetti e feste di nozze. In occasione di uno di questi pranzi un’ospite chiese quale fosse il nome del vino e un frate, improvvisando, rispose ‘Sanguis Jovis’, cioè ‘Sangue di Giove’, dal colore rosso intenso e dal nome del colle Giove (l’altura su cui si trova Santarcangelo). Col tempo le due parole si unirono fino a formare l’attuale ‘Sangiovese’, uno dei vini preferiti dai romagnoli!

Foto di www.santarcangelodiromagna.info

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