Anche a Savona arriva la fibra ultraveloce a 1 Gigabit
Open Fiber collega 4500 unità immobiliari alla banda ultra larga
In alcune vie di Savona arriva finalmente la fibra ottica. Open Fiber ha completato il cablaggio delle prime 4500 unità immobiliari, e le case e gli uffici dei quartieri Santa Rita e Fornaci si possono già rivolgere a Tiscali per sottoscrivere l’offerta Tiscali Ultrainternet Fibra.
Così facendo, si può navigare sul Web con velocità non paragonabili a quelle ottenibili con le semplici reti in rame o miste fibra-rame. A regime, il piano di sviluppo prevede il collegamento di 25mila unità immobiliari, per un totale di circa 100 km di cavi e un investimento, a carico di Open Fiber, pari a circa 9 milioni di euro.
Ma a cosa serve la tecnologia FTTH? Prima di tutto, a far recuperare di competitività il “sistema Paese” e ad accompagnare la nostra nazione verso l’”Industria 4.0”. Come? Abilitando servizi fondamentali come la telemedicina (“e-health”), migliorando lo streaming online (attraverso lo streaming di contenuti ad altissima risoluzione 4K) e lo smart working, l’e-learning (apprendimento a distanza), la videosorveglianza e molto altro ancora nell’ambito, ad esempio, delle smart city.
Cosa fare a Savona in una breve gita di un giorno? Innanzitutto, c’è da dire che la città è a misura d’uomo e si può tranquillamente visitare a piedi.
Iniziando dal porto, la prima cosa che colpisce è la imponente Fortezza del Priamar, costruita nel 1542 dai genovesi per difendere la città. Nel tempo è stata anche una colonia penale in cui venne imprigionato, nel 1830, Giuseppe Mazzini (con l’accusa, ovviamente, di cospirazione).
Oggi la fortezza ospita due musei: il Museo Pertini e il Museo Archeologico di Savona. E’ sede, inoltre, di diverse attività culturali ed è una delle location preferite dalle coppie per sposarsi.
A 100 metri in linea d’aria dal Priamar si trova la Torre del Brandale (detta anche Campanassa perché al suo interno ospita una grande campana trecentesca che suona ancora oggi quando in città ci sono eventi particolari).
Dalla Torre si può fare un giro nella Darsena, piena di localini e ristoranti, molto frequentata soprattutto di notte.
Dietro la Torre si trova il centro storico della città. Qui vale la pena menzionare la Cappella Sistina di Savona. E’ una versione ridotta di quella romana, ed è servita come cappella funeraria dei genitori di Papa Sisto IV.
Alle 18 esatte potrete assistere, se vi trovate in Piazza Mameli, a un rito tutto savonese: la Campana del Monumento ai Caduti rintocca per 21 volte (tante quante le lettere dell’alfabeto) per ricordare i nomi di tutti i caduti di tutte le guerre di Savona.
Cosa mangiare a Savona? Se Genova è famosa per la farinata di ceci, Savona lo è per la farinata bianca, più croccante, che si prepara con farina di grano e (ma non sempre) una piccola quantità di farina di ceci.
Un’altra variante della classica farinata è la Panissa (farina di ceci, acqua e sale), priva dell’olio di oliva e fritta, a fette. Con le fette si farcisce un panino di pane bianco, accompagnandolo da un buon bicchiere di vino. Un’alternativa prevede il taglio a cubetti e una passata in padella con cipolla o cipollotti.
I primi sono ben rappresentati, nella tavola savonese, dai ravioli col “faraballa”, fatti di sfoglia di grano tenero e ripieni di verdure condite con sugo di coniglio, agli gnocchetti alle ortiche, e poi dalle zuppe come lo zemin (ceci e verdure) e il minestrone alla ligure col pesto.
Tra i secondi spiccano piatti di pesce come il polpo con patate, la burrida di stoccafisso, le acciughe ripiene e i gianchetti, molto spesso fritti.
A Savona (e dintorni) non si fanno trovare impreparati nemmeno per quanto riguarda i dolci. Ecco quindi gli amaretti di Sassello, i baci di Alassio (due mezze sfere farcite con una crema al cioccolato), i chifferi di mandorla (pasticcini a forma di mezzelune ricoperte di scaglie di mandorla) e i gobbeletti (paste frolle ripiene di marmellata, tradizionalmente di mele cotogne).
Per i vini, sono ottimi il Pigato e il Vermentino, vini bianchi secchi, mentre per i rossi ci si affida al Rossese. Tutti e tre hanno la denominazione di origine controllata “Riviera ligure di Ponente”.
Buona gita a Savona!