Come funziona l'intelligenza artificiale - Prima parte
In questo articolo proviamo a spiegare le origini e gli attuali sviluppi dei software di AI e Machine learning
Di intelligenza artificiale si parla da tanto tempo e spesso a sproposito: c’è chi dice che rappresenti un’opportunità, altri dicono invece che è la più grande minaccia per l’umanità. Moltissimi però non sanno nemmeno che cosa sia di preciso. Forse perché è una disciplina dai contorni poco definiti, che manifesta aspetti teorici e pratici oltre che etici. Scopriamo insieme come funziona l’Intelligenza Artificiale.
Possiamo definire generalmente l’AI come l'abilità di un computer di svolgere funzioni e ragionamenti tipici della mente umana: in base a questa definizione è chiaro che già oggi siamo circondati da esempi di AI, per esempio Google. Il motore di ricerca, infatti, non mostra più solo elenchi di link, ma anche risposte dirette a varie domande (provate a digitare data di nascita di trump o moglie di beckham e guardate il risultato). Per farlo, DeepMind, la divisione AI di Google, utilizza algoritmi molto sofisticati che lo aiutano a comprendere il contesto delle domande.
Questi algoritmi fanno in modo che il sistema impari da solo a ‘ragionare’ utilizzando la cosiddetta tecnica di deep learning. Una delle prime prove a cui viene sottoposto un software di AI è l’apprendimento delle regole di un videogioco: questa è una prova ‘classica’ nei processi di deep learning perché i videogame rappresentano un mondo di informazioni tra le quali occorre trovare dei pattern, ossia degli schemi coerenti tra loro. L’idea è di riprodurre nel computer il modo in cui agiscono i neuroni del nostro cervello. I programmatori non scrivono ogni regola del gioco ma lasciano che sia il software a ricavare le regole dalla massa di informazioni ricevute.
I ricercatori di DeepMind, infatti, hanno trovato il modo di fare giocare una AI ad alcuni videogiochi senza insegnargli prima alcuna regola, obbligandola a imparare dai suoi errori. Questo ha portato alla creazione di software capaci di giocare e vincere in semplici arcade o addirittura Go, un gioco da tavolo molto diffuso in Asia. AlphaGo, un software creato da DeepMind, ha addirittura sconfitto i campioni mondiali di Go per poi sfidare sé stesso allo scopo di migliorarsi.
La vicenda di AlphaGo è considerata molto importante per le ricerche sulle intelligenze artificiali perché la complessità di Go è molto superiore a quella – ad esempio - degli scacchi: il successo della macchina si deve, infatti, ad un apprendimento non solo delle regole del gioco ma anche del modo in cui ragiona un giocatore di Go, aggiungendo alla bravura un livello di incertezza e di istinto.
Parte 2: opportunità e rischi legati all'Intelligenza Artificiale
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