Stufette elettriche a basso consumo, quali scegliere
Riscaldarsi con l’energia elettrica oggi non è più un salasso. Vediamo perchè
In alcuni casi, anche se in casa è già presente un riscaldamento centralizzato, l’utilizzo di una stufetta elettrica può essere una scelta ottimale. L’offerta presente sul mercato è molto ampia, e contempla sia stufette tradizionali che stufe elettriche a basso consumo. Analizziamo le tipologie in commercio, e scopriamo in quali occasioni è meglio utilizzare sia le une che le altre.
Tipologie di stufe
In una casa dove è già presente il riscaldamento con termosifoni ha ancora un senso utilizzare delle stufette elettriche, nonostante l’assorbimento di energia sia piuttosto elevato (anche se può essere mitigato dall’uso di stufette a basso consumo).
Questi apparecchi si possono utilizzare temporaneamente in piccoli ambienti dove non ci sono termosifoni oppure in case, soprattutto al sud, dove non fa particolarmente freddo o in condomini privi di riscaldamento centralizzato, soprattutto se si ha l’esigenza di riscaldare solo un paio di stanze per volta.
E’ meglio pensare, però, se si utilizzano più elettrodomestici “energivori” allo stesso tempo, di aumentare la potenza contrattuale del contatore (passando, ad esempio, da 3 a 4.5 kW) e, ancora meglio, cambiare fornitore. Per farlo si possono confrontare le tariffe visitando Tiscali Tagliacosti; con pochi click si hanno le migliori offerte del mercato, il tutto gratuitamente.
La vecchia stufetta elettrica, quella che scaldava l’ambiente per “convezione” (ovvero, diffondendo nell’ambiente il calore prodotto dagli elementi riscaldati dal passaggio di corrente elettrica) sta lasciando il passo a modelli più efficienti e dai consumi inferiori. Ecco quali sono:
Stufe elettriche a infrarossi: sono quelle stufette dotate di un pannello radiante che diffonde il calore per irraggiamento, attraverso raggi infrarossi. I vantaggi? Sono prive di ventole, quindi non sollevano polvere nell’aria, l’aria stessa non si secca e non vengono prodotti fumi o odori sgradevoli. E poi, scaldano subito, non fanno alcun rumore e i consumi sono relativamente contenuti.
Stufe elettriche alogene: qui il calore viene generato da lampade alogene dotate di un bulbo che racchiude un filamento in grado di raggiungere ben 3000°C di temperatura, grazie a un gas presente nel bulbo stesso. Il calore viene trasmesso soprattutto per irraggiamento, e poco per convezione. Per questo motivo il consumo di energia elettrica è minore rispetto alle stufe di vecchio tipo. L’efficacia di questo tipo di riscaldamento diminuisce all’aumentare della distanza.
Stufe elettriche al quarzo: sono come le alogene, ma in questo caso il materiale col quale sono realizzate le lampade è il quarzo. Il potere calorifico è superiore (e purtroppo anche i consumi).
Termoventilatori: ideali per riscaldare il bagno prima di fare una doccia o immergersi nella vasca, questi apparecchi riscaldano una resistenza e diffondono il calore tramite una ventola. Sono sempre più diffusi i modelli con resistenze in ceramica, che si riscaldano più velocemente e si raffreddano più lentamente.
Stufe elettriche a olio: In questi radiatori è presente un olio che viene riscaldato da una resistenza. Il calore nell’ambiente viene diffuso quando l’olio raggiunge una determinata temperatura. A quel punto, il termostato della stufetta spegne automaticamente la resistenza. Quando la temperatura torna al di sotto della temperatura impostata, la resistenza si riaccende. Il vantaggio di questo tipo di stufette è il basso consumo di energia (la resistenza non sta continuamente accesa), ma i tempi per riscaldare la stanza sono un po’ lunghi.
Consumi e consigli per risparmiare
Generalmente, le stufette elettriche domestiche non hanno prezzi proibitivi, si parte da una 20ina di euro per un piccolo termoconvettore da bagno fino a 200 euro per alcune stufe alogene.
I consumi di una moderna stufetta partono da 400 Watt fino a 2000 Watt (e oltre), dipende molto dalle dimensioni dell’ambiente da riscaldare e dalla velocità con la quale si vuole ottenere un comfort termico.
Va da sé che è meglio acquistare una stufetta alogena a basso consumo piuttosto che un termoventilatore: tutto dipende, ripetiamo, dalle esigenze personali.
Qualsiasi scelta si faccia, comunque la maggior parte delle stufette oggi sono dotate di un termostato che permette di modularne la potenza. Per aumentare o diminuire il calore irradiato si può agire su una manopola oppure su dei tasti a potenza fissa (es.: 400-800-1200W).
Occhio anche alla rumorosità, se dovete mettere una stufetta dotata di ventola in una stanza da letto. Molto meglio le stufe alogene o al quarzo, che non generano nessun rumore.
Bolletta troppo alta? Meglio cambiare fornitore di energia
Per usare elettrodomestici a consumo medio/alto di energia elettrica è opportuno affidarsi a un fornitore che abbia delle tariffe vantaggiose.
Dal primo gennaio del 2023 è previsto il passaggio dal mercato tutelato per luce e gas al mercato libero. Per avere una bolletta più leggera non è necessario aspettare fino a quella data per cambiare fornitore.
I continui rincari delle materie prime suggeriscono che il momento migliore per farlo sia proprio adesso. Sul mercato libero si trovano centinaia di offerte la cui reale convenienza è difficile da valutare senza un aiuto.
Come ci si può orientare, quindi? Come abbiamo già accennato a inizio articolo, ovvero affidandosi a un comparatore di tariffe come Tiscali Tagliacosti, che permette di confrontare le migliori offerte del mercato e avere un servizio di consulenza personalizzato gratuito.
Il tutto tramite la veloce compilazione di un modulo, in base al quale verranno formulate le offerte che più si conformano alle proprie esigenze familiari.