Come migliorare la classe energetica della propria casa?

Ecco alcuni suggerimenti per migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione e, di conseguenza, salire di qualche classe

come migliorare la classe energetica della propria casa

Tutte le case dovranno rientrare (come minimo) nella classe energetica E entro il primo gennaio 2030. Mentre dal 2033 dovranno essere almeno in classe D. Per non parlare degli edifici di nuova costruzione, che dovranno essere a emissioni zero dal 2028.

E’ in sintesi ciò che prevede la direttiva UE sulle case green “Energy Performance of Building Directive” (Epbd). Di certo, ciò che ha deciso il Parlamento Europeo non è definitivo, perché la fase dei negoziati con le varie istituzioni europee è ancora lunga.

E l’Italia si è messa di traverso, sostenendo che i costi necessari per ristrutturare 1,8 milioni di edifici (è questo il numero di edifici in classe G a cui si dovrebbe mettere mano in una prima fase) sarebbero troppo ingenti e andrebbero a ricadere sui cittadini, senza che vi siano (al momento, almeno) incentivi.

 

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Per chi non ristruttura la propria casa non saranno previste sanzioni (così dice la direttiva, a meno che non vengano introdotte dai singoli Stati membri). Dal 2030, però, i proprietari di questi immobili che non si adegueranno non potranno né venderli né affittarli.

Ma in concreto cosa si potrebbe fare per cominciare già adesso ad aumentare l’efficienza energetica delle nostre case? Innanzitutto, definiamo cos’è la classe energetica degli immobili.

Cos’è la classificazione energetica di un immobile?

L’efficienza energetica di una casa viene indicata dalla classe energetica in cui è collocata.

E’ un valore che definisce il consumo in kWh al metro quadro necessario per riscaldare (o raffrescare) un immobile. In termini pratici, è un indicatore di quanto una casa riesca a utilizzare l’energia in modo efficiente e sostenibile.

Questo valore è compreso tra un minimo e un massimo, facendo rientrare l’edificio in una data classe energetica, che varia da A4 (la classe più efficiente) a G (la meno efficiente e più dispendiosa).

Queste sono, in dettaglio, le classi in base alla fascia di consumo:

Classe A4: minore o uguale a 0,40 EPgl

Classe A3: maggiore di 0,40 EPgl e minore o uguale a 0,60 EPgl

Classe A2: maggiore di 0,60 EPgl e minore o uguale a 0,80 EPgl

Classe A1: maggiore di 0,80 EPgl e minore o uguale a 1,00 EPgl

Classe B: maggiore di 1,00 EPgl e minore o uguale a 1,20 EPgl

Classe C: maggiore di 1,20 EPgl e minore o uguale a 1,50 EPgl

Classe D: maggiore di 1,50 EPgl e minore o uguale a 2,00 EPgl

Classe E: maggiore di 2,00 EPgl e minore o uguale a 2,60 EPgl

Classe F: maggiore di 2,60 EPgl e minore o uguale a 3,50 EPgl

Classe G: maggiore di 3,50 EPgl

La classe energetica viene determinata da un professionista (geometra, ingegnere, architetto, perito etc.) che analizza vari elementi come l’isolamento termico, gli infissi, l’uso di energie rinnovabili, il tipo di riscaldamento utilizzato, la produzione di acqua calda, la ventilazione e l’illuminazione.

La valutazione di questi elementi viene riportata nell’APE (Attestato di Prestazione Energetica) dal certificatore energetico e ha una validità di 10 anni.

L’APE dev’essere aggiornato in caso di lavori che modifichino le prestazioni energetiche dell’immobile. E’ il caso in cui si sostituisce una finestra, la caldaia etc.

In quali casi è indispensabile l’attestato di Prestazione Energetica?

Questo documento è indispensabile in caso di compravendita immobiliare (e la sua assenza è sanzionata con pesanti multe, da 500 a 3000 euro se l’APE non è presente nell’annuncio di vendita o locazione, e da 3000 a 18000 euro in caso di edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni importanti), donazione immobiliare, affitto di edifici o di singole unità immobiliari, vendita di nuove costruzioni, ristrutturazione di più del 25% della superficie, in caso di richiesta di ecobonus, per edifici pubblici o aperti al pubblico.

 

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Cosa deve contenere l’APE

Le informazioni contenute nell’Attestato di Prestazione Energetica sono:

  • I dati identificativi dell’immobile: indirizzo, dati catastali, destinazione d’uso, superficie utile etc.
  • La descrizione delle caratteristiche termiche e igrometriche dell’involucro dell’edificio (pareti, finestre, solai etc.), ovvero lo spessore, i materiali utilizzati, il tipo di isolamento termico etc.
  • La descrizione degli impianti tecnologici presenti nell’immobile, ovvero i dispositivi usati per riscaldare e raffrescare la casa, per produrre acqua calda sanitaria e altro
  • L’indice di prestazione energetica (IPE, detto anche EPgl – Energy Performance global), che deve riportare il consumo annuo di energia per unità di superficie utile
  • La classe energetica dell’edificio, espressa in una scala che va da G (la peggiore, quella in cui si prevedono maggiori consumi) ad A4 (la più efficiente)
  • La quantità annua di CO2 emesso e di energia consumata
  • Le indicazioni per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio

A proposito dell’EPgl, se un immobile vuole essere classificato in classe A4 deve avere un consumo annuo inferiore a 0,40 kWh per metro quadrato. Sull’APE verrà riportato “Inferiore a 0,40 EPgl”. Per la classe energetica peggiore invece (la G) l’EPgl è superiore a 3,50. Un valore enorme in cui sono situati moltissimi immobili italiani (quasi 2 milioni, si stima).

Come farsi, da soli, un’idea della classe energetica di un edificio?

Il calcolo della classe energetica di una abitazione è piuttosto complesso. Per questo è indispensabile, come abbiamo accennato, che se ne occupi un professionista.

E se volessimo semplicemente farci un’idea? Ecco alcune considerazioni di massima:

  • Qual è l’anno di costruzione della casa? Se è successivo al 2000 è probabile che sia in una classe energetica superiore rispetto a una casa costruita prima
  • E’ presente un isolamento termico? Se le pareti, il tetto e il pavimento sono isolati il calore verrà disperso più difficilmente. Di conseguenza, ne guadagnerà sia l’efficienza energetica dell’edificio che la sua classe energetica
  • Sono presenti infissi basso emissivi? In caso affermativo, questo tipo di finestre e porte garantisce la collocazione in una classe energetica elevata
  • Che tipo di riscaldamento è presente? Una caldaia a condensazione, o delle pompe di calore, sono in grado di aumentare l’efficienza energetica dell’abitazione. E di conseguenza, anche la probabilità di posizionarla in una classe energetica alta
  • In quale zona geografica è situato l’immobile? Se si trova in una zona con clima mite avrà minore necessità di interventi di adeguamento rispetto a un’altra casa in una zona con clima rigido. E quindi la sua classe energetica sarà probabilmente elevata.

 

Come migliorare la classe energetica di un immobile

Molti proprietari di case si staranno chiedendo come si può intervenire per passare a una classe energetica superiore. Ci sono diversi interventi che si possono mettere in pratica. Eccoli:

  • Migliorare l’isolamento termico: è il primo intervento (o meglio, serie di interventi), a cui pensare. Se le pareti e il tetto sono ben isolati (con un cappotto termico) la necessità di riscaldare l’aria in inverno, e raffrescarla in estate, è minore. Con ovvi benefici sulla bolletta.
  • Sostituire gli infissi: vecchie porte con vetri singoli e piene di spifferi? Vanno sostituite al più presto, per evitare costose dispersioni termiche
  • Installare una caldaia ad alta efficienza, come quelle a condensazione
  • Installare pannelli solari termici o pannelli fotovoltaici
  • Usare elettrodomestici ad alta efficienza energetica: sostituendo frigorifero, lavatrici e lavastoviglie si può ottenere un buon risparmio energetico

 

La classe energetica della casa è già alta? Per risparmiare sulla bolletta meglio cambiare fornitore

Siete così fortunati da vivere in una casa di recente costruzione, oppure avete già eseguito gli interventi di cui abbiamo parlato sopra? Bene, adesso per risparmiare ancora di più sulla bolletta la cosa da fare è una sola: cambiare fornitore di luce e gas.

Il motivo? Esiste una discreta probabilità che le tariffe che vi stanno praticando siano troppo elevate rispetto a ciò che si può trovare sul mercato libero

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La soluzione ideale per farlo è cambiare fornitore di luce e gas. Sì, ma come? Per orientarsi nella selva di termini complicati e tariffe in continuo cambiamento è indispensabile rivolgersi a dei professionisti. Come Tiscali Tagliacosti, che permette di confrontare le migliori offerte del mercato e avere un servizio di consulenza personalizzato gratuito.

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