Forno o friggitrice ad aria, quale dei due consuma meno?
Entrambi gli elettrodomestici usano l’aria per cuocere, ma le differenze ci sono. Anche nei consumi
Il tema del risparmio energetico è drammaticamente all’ordine del giorno. Ormai in casa non si fa altro che tentare di consumare meno energia elettrica e gas possibile. E quando arriva il momento di cambiare un elettrodomestico ci si chiede se esistano delle alternative più “risparmiose”.
Prendiamo le cosiddette “friggitrici ad aria”, le cui funzioni rivaleggiano con quelle dei classici forni perché entrambi gli apparecchi si basano sull’utilizzo di aria calda. Le differenze, però, ci sono. Quale dei due apparecchi consuma meno? Analizziamo le differenze, i pro e i contro.
Quali sono le differenze tra forno e friggitrice ad aria
Friggere: secondo il vocabolario Treccani questo verbo significa “Cuocere in olio, nel burro o in grasso bollente”. Questo tipo di cottura si può fare immergendo completamente gli alimenti nel grasso scelto. Oppure, per le fritture in padella, in uno strato sottile rigirando spesso le pietanze.
Il concetto di “frittura” in una friggitrice ad aria invece viene modificato, dal momento che i grassi sono presenti in quantità irrisorie, o sono del tutto assenti.
Come funziona una friggitrice ad aria?
Il metodo è simile a quello di un classico forno ventilato. Se in questo è presente una resistenza che scalda l’aria e la fa circolare grazie a una ventola, nella friggitrice ad aria la convezione avviene più velocemente in una camera di cottura dalle dimensioni ridotte rispetto a quelle di un comune forno.
In questo modo si raggiungono temperature elevate in pochissimo tempo, e senza bisogno (in genere) di un preriscaldamento. Evitando, così, un consumo di energia che, se si utilizza il forno quotidianamente, può essere rilevante.
Per quanto riguarda la pulizia, è sicuramente più semplice (ed economica) nella friggitrice ad aria. Il motivo? Nel forno si devono estrarre le griglie e pulirle, togliendo le eventuali incrostazioni, e si deve spruzzare la classica schiuma sulle pareti per sciogliere i grassi. Il tutto condito da un abbondante olio…di gomito. Sono necessari un sacco di tempo e di fatica.
Nella friggitrice ad aria, invece, la presenza di un cestello estraibile nella maggior parte dei modelli è sicuramente una grande comodità perché si può mettere in lavastoviglie. Quelle a “fornetto” si puliscono come un forno normale, preferendo detergenti meno aggressivi.
Quanto costano friggitrici ad aria e forni?
I prezzi delle friggitrici ad aria partono (per i modelli reperibili online) da circa 40 per arrivare a 400 euro e oltre, per i modelli con tecnologie che permettono di regolare automaticamente tempi e temperature.
Un forno convenzionale da incasso parte da poco meno di 200 euro per superare i 2000 euro con funzioni vapore e pulizia pirolitica.
A proposito di quest’ultima, si tratta di un sistema molto efficace che permette di pulire il forno scaldando a 500 gradi, e incenerendo, lo sporco in esso presente. Il procedimento porta via da una a due ore di tempo, a seconda dell’intensità dello sporco. Ipotizzando un assorbimento di energia di 2,8 kW da parte del forno, 0,50€ il costo del kilowatt e un ciclo di funzionamento al massimo della potenza (che si usa solo per lo sporco più ostinato) di due ore, il costo di una pulizia ammonterà a 2,80 €.
Pro e contro di friggitrice ad aria e forno
Abbiamo accennato ai prezzi (contenuti) e alla pulizia (facile) delle friggitrici ad aria. Ecco quali sono gli altri aspetti da considerare, soprattutto confrontandole con un forno tradizionale:
- La cottura degli alimenti: il primo è sicuramente quello di poter cuocere gli alimenti in modo tale che somiglino più ad una frittura che a una tradizionale cottura al forno.
Ciò si ottiene perché la ventilazione rapida generata da questi apparecchi tende a togliere l’umidità, e quindi a creare una crosticina, alla parte esterna della pietanza, lasciandone morbido e succoso l’interno.
E se pensiamo che l’utilizzo dell’olio è minore rispetto alla frittura “classica” (soprattutto per quanto riguarda le patatine) delle pietanze, anche la dieta viene preservata.
Anche l’acrilammide (una sostanza, potenzialmente tumorale, che si forma nella cottura di alimenti contenenti amido come patatine e pane) nei cibi “fritti” viene sensibilmente ridotta, con la friggitrice ad aria.
E’ da tener presente, comunque, che “friggere” gli alimenti è sempre un metodo di cottura da riservare a occasioni sporadiche. A maggior ragione se si intendono cuocere patatine, crocchette o bastoncini di pesce surgelati, tutti alimenti prefritti.
Scordatevi, poi, di “friggere” alimenti impastellati freschi (come i fiori di zucca, le frittelle di carciofi etc.): il risultato sarebbe (di solito) deludente. Nel caso siano surgelati, nessun problema.
- I tempi di cottura: nella friggitrice ad aria sono sicuramente ridotti, sia grazie alla ventola che allo spazio contenuto. E poi, il preriscaldamento è molto più rapido rispetto a un forno.
- Le dimensioni: patatine fritte, crocchette? Non solo: una friggitrice ad aria consente anche di cuocere un pollo intero o delle cosce di pollo. In questo senso, è molto comoda nella preparazione delle pietanze. E’ ovvio però che non è capiente come un forno tradizionale, che ha la meglio quando si devono cuocere pezzi di carne molto grandi, torte, pizze e altri tipi di alimenti.
- Meno odori: il classico odore di frittura è praticamente assente, perché l’olio che di solito si aggiunge per cuocere le pietanze è ridottissimo (o è addirittura assente)
E poi, il punto dolente: una friggitrice ad aria consente di risparmiare energia elettrica rispetto al classico forno…oppure no? Scopriamolo.
Consuma meno una friggitrice ad aria o un forno tradizionale?
Bella domanda. Peccato che non si possa dare una risposta in termini assoluti.
Si può comunque affermare che in generale una friggitrice ad aria consuma meno di un forno convenzionale. Per farsi un’idea, le friggitrici ad aria in commercio consumano dai 1000 ai 2000 Watt. Un forno elettrico assorbe, invece, da un minimo di 2000 Watt fino a un massimo di 3500 Watt.
Un esempio: ipotizziamo di avere una friggitrice con un consumo di 1500 Watt. In un’ora consuma 1,5 kWh. Se il kWh costa 0,50 euro, il conto è presto fatto: un’ora di quella friggitrice costerà 0,75 euro.
Se prendiamo un forno che consuma 2000 Watt, un’ora di cottura equivarrà a 2 kWh. Per un totale in bolletta pari a 1 euro (2 kWh x 0,50 euro).
E’ da mettere anche in conto, però, che la cottura in friggitrice ad aria è molto più rapida rispetto a quella di un forno: metà tempo, o anche meno. E se dimezziamo i tempi, nell’esempio di prima non spenderemo più 0,75 euro, ma la metà. E 37 centesimi, o meno, rappresentano un bel risparmio rispetto a 1 euro.
Senza contare che il tempo di preriscaldamento, nella friggitrice ad aria, è molto inferiore o addirittura nullo. Dovremmo considerare, inoltre, qualche altra variabile: la capienza della friggitrice ad aria, se l’utilizzo di uno o dell’altro elettrodomestico sia occasionale o frequente, se sia necessario friggere/cuocere grandi quantità di pietanze o solo qualche patatina ogni tanto…
Consumi alti? La soluzione è cambiare fornitore di luce e gas
Sia la friggitrice ad aria che un forno tradizionale hanno una caratteristica comune: un consumo elevato di energia elettrica. E con le tariffe alle stelle è di vitale importanza avere un contratto di fornitura che sia più conveniente possibile.
Controllate la bolletta: state pagando troppo? E’ venuto il momento di cambiare fornitore. Sul mercato libero sono presenti decine di operatori. Come fare per non perdere un sacco di tempo ed eventualmente commettere scelte sbagliate, se non si è del mestiere?
La risposta consiste nel rivolgersi a dei professionisti. Come quelli di Tiscali Tagliacosti, un comparatore che offre una consulenza gratuita mettendo a confronto gli operatori più famosi e affidabili presenti sul mercato.
Per usufruire del servizio è sufficiente fornire solo pochi dati compilando un modulo. in pochissimo tempo si verrà richiamati per una chiacchierata senza impegno finalizzata a trovare l’offerta che più rispecchia i propri consumi familiari.