His Dark Materials: le Oscure Materie arrivano su Sky

His Dark Materials

A dodici anni dall’uscita dello sfortunato adattamento cinematografico de “La Bussola d’Oro”, l’epica storia tratta dai libri dello scrittore inglese Philip Pullman arriva sul piccolo schermo, cercando di riportare in auge la fama di una delle trilogie fantasy molto amata da grandi e piccini.

Stiamo parlando ovviamente di Queste Oscure Materie (His Dark Materials), una storia che vede come protagonista dei giovanissimi ragazzi che coltivano un rapporto simbiotico con delle creature molto speciali: i daimon, animali dotati di intelligenza che rappresentano la manifestazione fisica dell’anima degli umani.

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Lasciandosi alle spalle il fallimentare esperimento cinematografico, HBO e BBC hanno creato una collaborazione all’insegna della buone intenzioni, che è già sfociata in una seconda stagione (a prescindere dai risultati della prima uscita), che mira a dare continuità e fedeltà al mondo romanzesco creato da Pullman.

Quello di Queste Oscure Materie è un mondo fantasy affascinante, incentrata sulla figura della piccola Lyra Belaqua (Dafne Keen), una delle tante alunne che studiano presso il Jordan College, dotata a sua insaputa di uno straordinario potere.

Suo zio Lord Asriel (James McAvoy) è un importante studioso ed esploratore, mal visto dalla comunità scientifica poiché ossessionato dai suoi studi sulla “polvere”, una sostanza di enorme importanza per lo sviluppo della storia, e sulla presenza di universi paralleli.

L’intera narrazione del primo episodio, un po’ come naturale evoluzione del contesto, serve appunto a presentarci una piccola parte dei personaggi fondamentali, indicandoci in seconda battuta la presenza di una forte istituzione ecclesiastica chiamata Magisterium, in forte contrasto con le teorie di Asriel e pronti a tutto per impedire che chiunque possa venire a conoscenza delle sue teorie.

Quest’ultimo farà visita al college con l’intenzione di ottenere nuovi fondi per la sua ennesima spedizione, mettendo inoltre in moto i meccanismi del destino che vedono protagonista Lyra, affidata verso la fine della puntata alle cure di Mrs. Coulter (Ruth Wilson), una donna misteriosa che nasconde dei terribili segreti.

Un personaggio sicuramente noto agli amanti della trilogia originale, o agli spettatori della sua versione cinematografica. Gli episodi che abbiamo avuto modo di visionare testimoniano l’ottimo lavoro svolto proprio nel riuscire a suddividere in modo coerente e ritmato la narrazione degli eventi, potendosi concedere il lusso di un minutaggio sicuramente più importanti dei soli 117 minuti di quanto visto al cinema nel 2007.

Al contrario, la serie evita gli “spiegoni” riassuntivi dell’ultimo e dosa sapientemente una proposta molto più ordinata, capace quindi di poter dare il giusto peso a ogni elemento prima di rivelarne l’utilizzo. Grazie alla scrittura di Jack Thorne, rivelatosi perfetto nel ruolo, Queste Oscure Materie acquista un meritato avvio stagionale, coadiuvato in questo frangente dall’interpretazione della giovanissima Dafne Keen, che lascia i panni della mutante X-23 (impossibile dimenticarla in Logan) per diventare una perfetta Lyra Belaqua.

Anche McAvoy, nella sua breve apparizione iniziale, riesce ad attirare l’attenzione grazie alla sua capacità di interpretare eccellentemente Lord Asriel, seguito con un ritmo impeccabile anche dalla Wilson, che comunque rivela già moltissimo del suo personaggio al pubblico grazie a una mimica facciale che potremmo definire come “innocentemente diabolica”.

Al momento le informazioni a disposizione dello spettatore lasciano il giusto velo di mistero sulle attività del Magisterum e sui membri che lo compongono, tra cui spicca Carlo Boreal (Clarke Peters), ma sicuramente ci saranno tantissime altre rivelazioni che riusciranno a colmare i dubbi, lasciando posto anche per diverse piacevoli sorprese. Onestamente stiamo aspettando l’arrivo degli orsi corazzati, elementi della narrazione che faranno sicuramente la loro comparsa prima o poi negli episodi a venire.

Come ultima menzione, anche se ci sarebbe da scrivere molto altro, non ci resta che affrontare la parte visiva di questo magico racconto, che in questo caso riesce a fare affidamento ad un utilizzo della CGI per nulla banale, in grado insomma di portare sul piccolo schermo uno spettacolo coinvolgente e appagante non solo per quanto concerne i daimon, ma anche per l’intera modalità con cui sono state mostrate le diverse ambientazioni tra il college, l’Artico e le vie di una Londra “alternativa” rispetto al nostro piano della realtà.

Insomma, è difficile restare lontani da questa serie televisiva qualora siate appassionati del genere fantasy, di cui vi consigliamo la visione anche in compagnia dei piccoli membri della famiglia, giacché gli uni e gli altri (spettatori) troveranno pane per i loro denti su più livelli di interpretazione. D’altronde Pullman è riuscito a fare un lavoro egregio con la sua trilogia originale, che presto verrà accompagnata anche da una trilogia supplementare in fase di scrittura (l’ultimo libro è stato pubblicato a ottobre del 2019).