Lavastoviglie, consigli su come usarla per risparmiare energia e acqua

Quanto consuma una lavastoviglie, in termini di energia elettrica e acqua? E cosa si può fare per avere un risparmio energetico e idrico?

Lavastoviglie, consigli per risparmiare energia e acqua

Chi è che non sa come caricare la lavastoviglie? Si dispongono piatti e bicchieri, si imposta un programma (sempre il solito) e la si avvia. Questo elettrodomestico così comodo, però, si può usare al meglio con delle accortezze. Ecco qualche consiglio per ridurre il consumo d’acqua della lavastoviglie, avere un risparmio energetico e farla durare di più nel tempo.

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Quanto consuma una lavastoviglie?

La lavastoviglie consuma sia energia elettrica che acqua. Da marzo 2021 le nuove etichette energetiche degli elettrodomestici in commercio (qui un approfondimento su come leggerle) si basano su una scala che va da A a G, dove A indica l’efficienza energetica più elevata, e G il rendimento peggiore.

Quando avete acquistato la vostra lavastoviglie le classi energetiche erano diverse. All’odierna D (che oggi è una classe intermedia) corrispondeva A+++. In sostanza, è stata effettuata una “riscalatura” che porterà i futuri elettrodomestici della nuova classe A ad essere molto più efficienti dei vecchi in classe A+++. L’immagine qui sotto esemplifica ciò che è avvenuto:

Le vecchie classi energetiche (a sinistra) a confronto con le nuove

Per fare un esempio pratico, una lavastoviglie assorbe da 1850 a 2700 Watt. Il consumo energetico è molto variabile. Il consumo in kWh è dato da:

Assorbimento (o potenza) della lavastoviglie x ore di funzionamento

Quindi una lavastoviglie che assorbe 1850 W, e rimane in funzionamento per 2 ore, ha consumato 3,7 kWh.

Questo dato, moltiplicato per il costo della corrente in €/kWh (lo si desume dalla bolletta) ci fornirà la spesa media in bolletta. In questo caso:

3,7 kWh x 0,25€ (ipotetico costo della corrente in € al kWh) = 0,925 €

Come consiglio pratico per un acquisto, è da tenere conto che una moderna lavastoviglie in classe B equivale a una “vecchia” in classe A+++ con consumi ulteriormente ridotti del 23% circa.

Ma quanta acqua consuma una lavastoviglie, invece? Non è facile dare un’unica risposta. Per questo motivo nell’etichetta energetica è indicato il valore del consumo d’acqua in litri per ciclo di funzionamento riferendosi al programma Eco.

Il consumo d’acqua delle lavastoviglie di ultima generazione, comunque, è molto modesto. Quelle più efficienti possono scendere a un minimo di 6 litri per ciclo (rispetto ai 45 richiesti da altre di classe energetica inferiore). Ovviamente tutto dipende dal tipo di programma impostato.

Consigli per usare la lavastoviglie al meglio delle sue potenzialità

Meno consumi e una lavatrice che dura di più. Vediamo cosa si dovrebbe fare per ottenere questi risultati:

Azionare la lavastoviglie solo a pieno carico: il perché è intuitivo, si usa molta meno acqua (in un anno sono centinaia di litri!) e si ottimizza il consumo di corrente e di detergenti

Come caricare la lavastoviglie in modo corretto: disponete bicchieri e tazze nel cestello superiore, orientati verso il basso e non sovrapposti. Anche i contenitori in plastica vanno nel cestello superiore, perché la potenza riscaldante parte dalla parte inferiore della lavastoviglie. In questo modo si eviterà di deformarli. I piatti, le pentole e i tegami vanno messi nel cestello inferiore, in verticale, con la parte interna rivolta verso il centro dell’elettrodomestico.

Non tutto può andare in lavastoviglie: attenzione, quindi, alle stoviglie decorate e alle ceramiche perché potrebbero rovinarsi. La terracotta si può scheggiare, meglio evitare. Allo stesso modo, taglieri o mestoli in legno, oggetti in alluminio e rame possono riportare qualche danno per via delle alte temperature generate durante il lavaggio.

Non sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie: si spreca acqua inutilmente e il detersivo funziona meno, perché si lega ai residui di cibo. Se questi non ci sono, la tendenza è quella di depositarsi sulle stoviglie. L’ideale è quello di togliere, con una spugnetta o con un tovagliolo di carta (che andava comunque buttato) i residui più grossi.

Detersivi e sale: in commercio esistono tanti tipi di detersivi per lavastoviglie. Ultimamente sono molto usati, per via della loro indubbia comodità, le pastiglie multifunzione che al loro interno hanno una quantità sufficiente di detersivo, sale e brillantante, per zone in cui la durezza dell’acqua è media. Se l’acqua di rete invece fosse molto dura sarebbe meglio usare, e dosare all’occorrenza, i prodotti separati: il sale, che va inserito nell’apposito scomparto, e il brillantante, che evita la formazione di macchie e patine dovute all’acqua dura.

Scegliere il programma più corretto: meglio preferire il programma Eco, se possibile, per risparmiare energia. Il lavaggio avviene a 60° anziché a 90°, ma si può usare solo se le stoviglie non sono molto sporche. Se i piatti sono molto incrostati è naturale che si debbano usare programmi più “incisivi”.

Attenzione al filtro: meglio toglierlo ogni 10 giorni circa, per rimuovere gli eventuali residui di cibo che si sono formati. Dopo averlo tenuto un’oretta in acqua calda e sapone si può rimettere al suo posto, dopo averlo sciacquato.

Saltare il ciclo di asciugatura: per risparmiare energia elettrica, è buona norma lasciare che le stoviglie si asciughino all’aria. E si risparmia anche tempo, almeno 15 minuti.

E se si vuole risparmiare ancora di più, meglio cambiare fornitore di energia

Per avere il massimo risparmio energetico, e il minore consumo di acqua, è indispensabile avere in casa una lavastoviglie di ultima generazione.

Anche la scelta corretta del fornitore di energia elettrica è molto importante però.

Dal primo gennaio del 2023 è previsto il passaggio dal mercato tutelato per luce e gas al mercato libero. Non è necessario aspettare fino a quella data per avere una bolletta più leggera.

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