Pulizia di “primavera” della lista contatti: come farla?

Perché è fondamentale, in una strategia di lead acquisition, avere una mailing list priva di contatti inattivi, duplicati o non aggiornati? Lo spieghiamo qui

Pulizia delle liste contatti di una mailing list

Primavera, tempo di pulizie. Ovvero, mettere in ordine armadi, pulire finestre e lavare a fondo i pavimenti. E non solo. C’è un’altra attività, di fondamentale importanza nell’ambito di una strategia di marketing e acquisizione di lead, che non richiede l’uso di aspirapolvere o strofinacci: è quella della pulizia delle mailing list

In cosa consiste? Pensate a quanti contatti potrebbero aver cambiato indirizzo. O alla presenza di nominativi duplicati. Oppure a indirizzi email inattivi, o che hanno generato un errore di consegna, oppure a quelli che hanno chiesto di essere cancellati. 

La pulizia delle liste è una operazione che serve proprio a eliminare contatti o ad aggiornarne le informazioni al fine di avere un elenco di indirizzi email valido e attivo.

Perché è indispensabile avere una mailing list pulita?

I motivi sono tanti. Uno dei più importanti è sicuramente aumentare il tasso di apertura dei messaggi.

È fondamentale intervenire sia su una mailing list piena di destinatari non interessati all’invio delle vostre mail, che sugli indirizzi email duplicati, non aggiornati, non validi o inesistenti. È solo in questo modo che si può raggiungere il pubblico target e ottenere i risultati desiderati. 

Una mailing list contenente indirizzi di persone realmente interessate ai vostri contenuti permette di migliorare non solo il tasso di apertura e lettura dei messaggi, ma anche la qualità di metriche come il CTR e di altri KPI che possono far comprendere meglio i comportamenti del pubblico di riferimento. 

L’invio di email indesiderate a soggetti che non hanno dato il consenso esplicito può danneggiare la reputazione come marketer. E aumentare le probabilità di essere segnalati come spammer. Con una mailing list pulita, invece, si è sicuri di rispettare le normative sulla privacy e sulla protezione dei dati. 

È da tener presente che il tasso di apertura aumenta proprio quando si inviano messaggi rilevanti e con un certo valore a indirizzi email correttamente profilati. Al tempo stesso aumenta la possibilità di ottenere conversioni

Avere una mailing list pulita consente anche di risparmiare sui costi di invio delle email: è inutile pagare per inviare messaggi a persone che non li riceveranno mai.   

In definitiva, meglio avere un database di qualità con 10.000 iscritti realmente disponibili a ricevere e leggere le vostre email, piuttosto che avere 100.000 contatti inattivi. 

6 consigli per una pulizia efficace delle mailing list

La pulizia delle liste contatti è una attività da non lasciare al caso. Per questo motivo abbiamo intervistato Gianpiero Spelozzo di GetResponse Italia, che ci ha fornito 6 utilissimi consigli su come eseguirla nel modo più efficace. Eccoli.

    1) Scaricate i pesi morti.

Come prima cosa, prendete in considerazione la possibilità di eliminare gli iscritti che non hanno aperto le vostre email in un determinato periodo di tempo. Il motivo? Più iscritti motivati ci sono, migliore sarà la possibilità che le email arrivino a destinazione. La mia best practice consiste nel controllare chi non ha aperto alcuna email negli ultimi tre mesi. Se si inviano email spesso, questa verifica trimestrale è efficace. Se invece le mandate con frequenza inferiore, per esempio due volte al mese, si può fare ogni sei mesi. 

Ecco come farlo con il software di email marketing e gestione liste di GetResponse:

    2) Coinvolgete nuovamente i vostri contatti.

Quantificato il numero di contatti che hanno perso interesse nelle vostre comunicazioni, è venuto il momento di pensare a una strategia che li coinvolga nuovamente. Non parliamo di una email win-back, che si usa per far sì che un contatto acquisti un prodotto che aveva abbandonato. Questo tipo di email è facile da predisporre usando una funzionalità del nostro software che riguarda i carrelli abbandonati.

Una email di riattivazione ha come scopo il far sì che un contatto riacquisti interesse per le vostre email e il vostro brand.

    3) Create una email di riattivazione.

Prima di iniziare le pulizie dovete pensare:

  1. Alle campagne di cui state effettuando il retargeting, e al motivo per cui lo state facendo
  2. Alle vostre buyer persona.

Supponiamo che stiate revisionando la campagna di contenuti da proporre agli iscritti al vostro blog. Dovrete fornire loro un motivo per interessarli che sia diverso da ciò che offrite agli iscritti ai quali volete vendere (o fare upselling).

Ad ogni modo, una buona email di riattivazione dovrebbe:

  1. Indicare i motivi per cui le persone avevano deciso di iscriversi
  2. Usare un lead magnet (qualche elemento che incentivi a iscriversi)

Siate concisi, andate sul personale, e scrivete un titolo accattivante. Il testo dovrebbe comunicare in breve al contatto come riattivare l’iscrizione, e cosa succederebbe se non lo facesse.

    4) Automatizzate. 

I testi sono pronti e state per cliccare su Invio. Come farete a capire facilmente chi ha risposto e chi ha ignorato l’email? Potreste farlo a mano, ma ci mettereste un sacco di tempo, e potreste fare anche molti errori. 

Io uso sempre una procedura di marketing automation che inizia con una condizione di link cliccato:

Il link di solito è la call to action, il lead magnet. 

Se l’email dice: “Vorresti rimanere aggiornato? Clicca qui ” la procedura sarà più o meno così:

Questa semplice procedura in due step elimina automaticamente i contatti che non hanno cliccato sul lead magnet. Un suggerimento: per assicurarsi che funzioni, programmate il messaggio di riattivazione. Poi riempite gli spazi vuoti all’interno della procedura.

    5) Ringraziate il contatto.

Adesso dovete pensare a un modo per proporre il lead magnet. Qual è il modo più efficace per ringraziare la vostra audience per il loro coinvolgimento e attenzione? 

Li avete conquistati, per questo motivo io suggerirei di fare un ultimo sforzo creando una landing page dedicata. Io utilizzo il tool per la creazione di landing page di GetResponse per impostare un messaggio di ringraziamento semplice e cordiale, come questo:

Qui il lead magnet è un’offerta per un corso didattico online. La pagina di ringraziamento viene trasformata in un’altra landing page, con una offerta collegata

 

E se avete intenzione di offrire un ebook gratuito, potete fare così:

Se riuscite a far cliccare l’iscritto sul pulsante potete essere particolarmente orgogliosi, perchè ne avete appena conquistato la fiducia! 

Fatelo ancora! 

Una pulizia frequente dei contatti mantiene elevata la qualità delle liste senza compromettere le entrate.

Si possono facilmente duplicare le procedure e le landing page per risparmiare tempo e ottenere risultati ancora più soddisfacenti. In seguito le procedure si possono estendere in modo da includere altri messaggi nel processo di riconferma. L’importante è partire in modo semplice. Quando vi sentirete a vostro agio potrete aumentare questo tipo di attività.

    6) E per quanto riguarda i bounce e i reclami?

Un “bounce” si verifica quando una email non viene recapitata. Abbiamo due condizioni: la prima è un “hard bounce”, ovvero un blocco permanente, che avviene quando la email viene spedita a un indirizzo inesistente che poi viene eliminato dalla lista. La seconda è il “soft bounce”, quando vengono rilevati problemi di consegna come una casella di posta in arrivo piena, un server di posta temporaneamente non disponibile, oppure un account di posta inutilizzato. Un reclamo, o una notifica di spam, viene ugualmente rimossa dal vostro account. 

L'importante è dare sempre un’occhiata a questi tre indicatori. Se pulite spesso la vostra lista potete evitare che I valori diventino troppo alti. 

GetResponse offre una piattaforma completa per l’email marketing automation di cui la gestione delle liste contatti non è che una delle tante funzionalità. Provatela oggi stesso. La piattaforma è disponibile anche in italiano!