Quali sono gli elettrodomestici che consumano più energia elettrica?
Ecco quanto possono incidere sulla bolletta gli apparecchi che usiamo ogni giorno in casa
In qualsiasi casa è normale sentire il suono provocato dagli elettrodomestici in funzionamento. L’utilizzo di questi indispensabili strumenti ha un costo che dipende dalla frequenza e dalla durata con cui ce ne serviamo. I macchinari che abbiamo sparsi per casa hanno un consumo energetico minore o maggiore a seconda delle dimensioni e della funzione per la quale sono stati costruiti.
In questo articolo vedremo quali sono gli elettrodomestici che consumano di più, dal più “energivoro” al più “risparmioso”.
Abbiamo evitato di parlare della frequenza di utilizzo, estremamente variabile da famiglia a famiglia. Il dato fornito è, semplicemente, l’assorbimento istantaneo medio, cioè il consumo di un elettrodomestico in un dato momento.
Acquistando un wattmetro (se ne trovano ovunque per pochi euro) e interponendolo tra la spina dell’apparecchio e la presa a muro è possibile leggere la potenza istantanea assorbita e soprattutto i kWh consumati in un dato periodo di tempo.
Se volete fare un calcolo molto veloce, pensate che un kilowatt equivale a 1000 Watt. Prendiamo un aspirapolvere che assorbe 1000 Watt per ogni ora di utilizzo: se dividiamo 1000 Watt per 1 kilowatt otteniamo 1 kilowattora. Il kilowattora esprime l’energia consumata in un determinato periodo di tempo.
Nella bolletta della luce i consumi sono espressi in kilowattora (o kWh che dir si voglia) e sono l’unità di misura fondamentale per conoscere i consumi domestici e passare, eventualmente, ad un altro fornitore.
A questo proposito, il modo più efficace per risparmiare sulle bollette di luce e gas è rivolgersi a un comparatore come Tiscali Tagliacosti. Con pochi click si possono confrontare le offerte dei migliori fornitori sul mercato e ottenere, gratuitamente, un servizio di consulenza personalizzato.
Ecco quali sono gli elettrodomestici che incidono di più sulla bolletta elettrica:
1) Piano cottura a induzione
Non sfrutta né i tubi del gas, né le bombole di propano, ma unicamente l’energia elettrica. La diffidenza verso il suo utilizzo, nel nostro Paese, deriva dal fatto che all’avvio le bobine possono arrivare ad assorbire anche 3.600 Watt (quindi addirittura superiore alla classica dotazione domestica di 3Kw).
Durante la cottura, però, un singolo fornello ne assorbe 2.400 (o anche meno) ma solo se usato al massimo della potenza. E’ il caso in cui si intenda raggiungere velocemente una temperatura (per friggere, ad esempio). Nel caso si voglia cuocere pasta o riso, invece, l’assorbimento crolla fino a essere ricompreso in un range tra 330 e 750 Watt.
Per servirsi di un piano cottura a induzione, in particolar modo se si usano più fornelli contemporaneamente, è opportuno aumentare la potenza contrattuale energetica, per evitare improvvisi distacchi se si usano altri elettrodomestici.
2) Forno elettrico
Il suo assorbimento varia da 1.800 a 3.000 (e oltre) Watt. Tenendolo acceso a 180° per un’ora il consumo è all’incirca 1 kWh, nei forni più recenti anche meno (0,8). Il consumo, in assoluto, è quindi elevato, ma dipende molto dalle abitudini familiari. Per un utilizzo veloce di solito si tendono ad usare i fornetti di piccole dimensioni, dall’assorbimento molto più contenuto e più pratici quando si devono scaldare o cuocere piccole porzioni (e, soprattutto, il raggiungimento della temperatura desiderata è molto più rapido).
3) Frigorifero
E’ un elettrodomestico indispensabile, presente in ogni casa, in funzione h24. Per questo motivo si sarebbe portati a pensare che l’incidenza annua sulla bolletta sia molto pesante. Fortunatamente negli ultimi anni le case produttrici sono riuscite a ottimizzare il suo assorbimento di corrente elettrica, arrivando al punto che oggi un frigo medio (parliamo di 200lt per il reparto frigo e 100lt per il freezer) viene classificato A+++ (secondo la vecchia etichetta energetica) e D (secondo la nuova scala, che va da A a G). I consumi di un frigorifero moderno si aggirano sui 200 kWh/anno o anche meno.
4) Ferro da stiro
Questo piccolo elettrodomestico deve generare molto calore e, di conseguenza, consumare molta energia. Fortunatamente l’assorbimento non è costante nel tempo: può variare da circa 2.400 Watt, soprattutto nella fase di riscaldamento (quando si accende la spia rossa), a un minimo di 6/800 Watt. Di solito, il consumo medio è di circa 1100 Watt, quando è in temperatura.
L’assorbimento dipende anche dalla potenza del vapore generato dal ferro da stiro: per 150g/min. si parla di 2.400 Watt, per 70g/min solo di 1.800.
5) Forno a microonde
Un forno a microonde può arrivare ad assorbire anche 2.400 Watt: parliamo, però, di quando il forno viene usato in combinazione con la funzione Grill (in genere chiamata Crisp).
Se, invece, ci riferiamo al funzionamento con le sole microonde, per produrre 700 Watt di potenza (da non confondere con l’assorbimento energetico!) servono circa 1.100 Watt di assorbimento.
La differenza di consumi con un normale forno (vedi sopra) è quindi evidente.
6) Phon
A meno che non si usi un phon da viaggio (che molto spesso assorbe sui 1.200 Watt), un comune phon può arrivare ad assorbire anche più di 2.000 Watt. Il suo peso sulla bolletta può essere considerevole se lo si usa più di mezz’ora al giorno.
7) Quanto consuma un condizionatore
Un condizionatore inverter moderno, in classe A+++, è molto diverso dai modelli in commercio molti anni fa. A un consumo, allo spunto, che può aggirarsi sui 1.000 Watt o meno, corrisponde un assorbimento, dopo qualche minuto, molto inferiore.
Si parla, a regime, di 5-700 Watt medi. In passato, invece, con un normale on-off (il compressore “attaccava” e “staccava” ciclicamente) il consumo era all’incirca doppio.
E’ naturale che influisca molto sulla bolletta, perché di solito viene usato per molte ore al giorno e, soprattutto nelle regioni del Sud, con un clima più temperato, anche d’inverno per riscaldare.
8) Aspirapolvere
Anche nel campo degli aspirapolvere sono stati fatti dei passi da gigante nel corso degli ultimi anni. Complice il fatto che, dal 1 settembre 2017, l’Unione Europea abbia vietato la vendita di aspirapolvere che assorbano più di 900 Watt (e non superino gli 80 db di rumorosità), in commercio oggi si trovano apparecchi che non superano i 700 Watt. E, come rendimento, riescano ad aspirare né più né meno come i loro predecessori.
9) Scaldabagno
Il tipico boiler non è altro che un serbatoio d’acqua, di dimensioni variabili, che viene riscaldata da una resistenza fino a raggiungere una determinata temperatura, che viene regolata da un termostato.
Per portare l’acqua a 65/70°C uno scaldabagno da 50 litri (il più venduto, sufficiente per le esigenze di due persone) assorbe in genere sui 1.200 Watt. Raggiunta la temperatura, la resistenza viene disattivata, fino a quando l’acqua non ritorna sugli 8/10° e la resistenza viene riattivata.
Durante il giorno, questa procedura si verifica più volte. L’assorbimento di 1.200 Watt non è quindi continuo, ma segue un andamento “altalenante”. Per evitare consumi abnormi e un salasso sulla bolletta, molti inseriscono un timer che fa partire lo scaldabagno solo a orari prefissati.
10) Televisore
I televisori in commercio hanno dimensioni molto differenti tra loro e si basano su tipologie altrettanto eterogenee. Per questo motivo, il consumo è estremamente variabile. Si va (sono solo esempi) dai 25 Watt di un LED (la tecnologia più diffusa) 24 pollici ai 138 Watt di un OLED da 65 pollici, passando per i QLED che hanno un consumo variabile a seconda che li si usi in modalità HDR (113 kWh per 1000 h di funzionamento) o modalità standard (103 kWh per 1000 h di funzionamento).
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