Cambiare fornitore di energia elettrica e gas è un rischio?
No, e vi dimostriamo perché con alcune domande e risposte
Il primo gennaio del 2023 finirà il regime di maggior tutela per luce e gas. I consumatori, cioè, saranno obbligati a passare al regime di libero mercato.
Fino al 2007 era l’Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI, oggi diventata ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) a fissare i prezzi. Da quell’anno in poi venne inaugurato il regime di libero mercato, in base al quale qualsiasi consumatore può scegliere il fornitore di corrente elettrica e gas.
Attualmente, quindi, siamo in un periodo di transizione in cui si può decidere di restare con i soliti, vecchi fornitori, oppure decidere di esplorare il libero mercato alla caccia dell’offerta migliore. Quest’ultima scelta è quella vincente, poiché consente di risparmiare cifre importanti che vanno a beneficio del budget familiare.
Tiscali Tagliacosti, per confrontare i prezzi
Scegliere un nuovo fornitore di luce e/o gas non è facile: per districarsi nella giungla di termini tecnici e tariffe è indispensabile lasciarsi guidatore da un sito che metta a confronto i migliori operatori presenti sul mercato.
Parliamo di un comparatore di prezzi, nello specifico di Tiscali Tagliacosti, un servizio completamente gratuito che permette di risparmiare anche il 23% rispetto all’attuale fornitore di energia e gas.
L’uso del servizio è facilissimo: dalla home page del sito si clicca su Taglia le BOLLETTE, poi su Confronta le OFFERTE e infine si compila il modulo.
Tiscali Tagliacosti seleziona i migliori operatori sul mercato, proprio per evitare brutte sorprese. Sia che vi affidiate al nostro comparatore o che vogliate avventurarvi da soli nella scelta, è probabile che abbiate qualche perplessità, delle domande a cui volete una risposta concisa e risolutiva.
Eccole:
Ok, voglio risparmiare e passare al mercato libero. E se poi volessi tornare indietro al vecchio servizio di Maggior Tutela?
Nessun problema: si può sempre fare mandando una raccomandata (o comunque seguendo ciò che prescrive il contratto) all’impresa scelta in cui si comunica di volere recedere dal contratto. Dal primo gennaio 2023, però questo non sarà più possibile farlo e bisognerà necessariamente scegliere un’altra impresa nel mercato libero.
Il fornitore a cui sono passato mi ha deluso. Se voglio cambiarlo rischio di rimanere senza corrente elettrica, nel passaggio al nuovo?
No, non c’è nessun rischio perché gli impianti non vengono modificati. Il cambiamento riguarda solo l’aspetto commerciale e amministrativo.
E il contatore dovrei cambiarlo?
No, il contatore rimane lo stesso.
Quanto costa cambiare fornitore?
La scelta di passare al Mercato Libero non comporta spese per il cliente (a parte, in alcuni casi, l’imposta di bollo e un deposito cauzionale)
Ho fatto da me e ho scelto una piccola società che è fallita. Adesso resterò senza corrente?
In questo caso interviene ARERA che garantisce che nessun cliente rimanga senza energia elettrica. Neppure temporaneamente.
Intendo cambiare fornitore, ma non è che rischio di pagare due volte i consumi del periodo antecedente il cambiamento?
Non può succedere, perché all’atto del cambiamento il vecchio fornitore si basa sulla lettura del contatore, per emettere la bolletta finale, mentre il nuovo prenderà lo stesso valore per conteggiare i consumi.
Le bollette del mercato libero sono chiare e trasparenti?
Certo, e le regole di trasparenza le stabilisce l’Autorità, imponendo a tutti gli operatori di usare la stessa terminologia. Noi consigliamo comunque di fare una chiacchierata (gratuita) con i consulenti di Tiscali Tagliacosti per fugare qualsiasi dubbio.
Sto per decidermi, ma voglio avere maggiori dettagli per valutare con calma.
Nessun problema, qualsiasi operatore è tenuto a darvi un documento riepilogativo in cui si indicano per filo e per segno i costi del contratto.
Mi hanno chiamato al telefono per propormi di cambiare fornitore di luce e/o gas e ho accettato solo perché la tariffa mi sembrava conveniente. Ho fatto bene?
Dipende. Alcuni call center con uno scarso senso dell’onestà se ne inventano una ogni giorno per estorcere un “sì” all’attivazione di un nuovo contratto. Può essere che, effettivamente, l’offerta sia davvero buona, e in quel caso niente da dire. Se invece vi avessero attivato un contratto “a forza”, contro la vostra volontà, potete esercitare il diritto di ripensamento entro 14 giorni dal giorno della sottoscrizione, senza condizioni.
E’ sufficiente mandare una PEC oppure una raccomandata A/R con i propri dati personali, il codice POD (presente nella bolletta del fornitore di energia elettrica) oppure il codice PDR (se si tratta di fornitura gas), il numero del contratto e una copia di un vostro documento d’identità valido.